Politica

Psicosi «matite cancellabili» Raffica di denunce nei seggi

Da Palermo a Mantova decine di casi che segnalavano lapis sospetti. A dare l'allarme la rockstar Piero Pelù

Brogli elettorali o semplici capricci dei votanti? La psicosi della truffa in cabina ieri si è fatta sentire. A giudicare dalle denunce raccolte dalle forze dell'ordine sembrerebbe, però, che qualcosa proprio non torni. Moltissimi cittadini, infatti, hanno segnalato ieri la presenza di matite, all'interno dei seggi, non indelebili.

Da Nord a Sud le segnalazioni si sono sprecate, tanto che in molti si sono affrettati a sporgere denuncia. È stato il cantante Piero Pelù a raccontare su Twitter l'apparente irregolarità: «La matita che ho usato per votare era cancellabile. Dopo aver provato su un foglio e averlo constatato ho denunciato la cosa al presidente del mio seggio». Tuona anche il leader della Lega Nord Matteo Salvini: «Pazzesco! Cominciano ad arrivare segnalazioni (le prime da Roma e Mantova) - ha riportato ieri sulla sua pagina - di matite elettorali che si possono cancellare con una semplice gomma! Irregolarità che sono state verbalizzate, e in vari casi denunciate a polizia e carabinieri. Se anche nel vostro seggio verificaste irregolarità (potete chiedere una prova al presidente di seggio prima di entrare in cabina), segnalatecelo! Occhi aperti e massima vigilanza! Non facciamoci fregare».

Il segretario del Sap (Sindacato autonomo di polizia), Gianni Tonelli, conferma che da ieri mattina i suoi colleghi hanno «raccolto diverse decine di segnalazioni di matite cancellabili». I casi registrati sono a Formia, dove alcuni elettori si sono rivolti alla Guardia di Finanza, Catania, Palermo, Mantova, ma soprattutto a Roma. Si registra un caso anche in Liguria, dove un cittadino di Rivarolo ha fatto storie per matite datate 1995 e 2005 e ha chiamato i carabinieri, così il presidente le ha fatte cambiare con matite del 2013. Così come a Genova, nel seggio dove vota Beppe Grillo. Altri problemi anche ad Acilia, all'Infernetto, a Ostia, a Vibo Valentia, dove è addirittura intervenuta la digos per verificare alcune segnalazioni, a Napoli, Triste e molte altre città d'Italia.

Il Viminale, per calmare gli animi, ha subito emesso una nota: «Le matite cosiddette copiative sono indelebili e sono destinate esclusivamente al voto sulla scheda elettorale. Le prefetture possono utilizzare anche le matite che sono rimaste in deposito dagli anni precedenti. Le matite sono quelle prodotte da Faber-Castell da almeno cinque anni». Certo è che molti cittadini hanno fatto presente che, comunque, anche laddove indelebile, il tratto di matita è molto fine. Il Comune di Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, ad esempio, ha fornito nuove matite ai seggi che rilevavano un tratto troppo poco marcato.

Da dire che una sentenza del Consiglio di Stato stabilisce che «il voto è valido solo se la matita copiativa è stata umettata, ovvero bagnata con la saliva o con la spugna per francobolli che fino al 2005 era consegnata nel materiale elettorale». Questo perché il bagnare la matita con la saliva consentirebbe di rendere il tratto blu realmente indelebile sulla carta della scheda elettorale.

Pare che, comunque, la psicosi delle matite cancellabili sia partita da un sms che circola da giorni e con cui si comunicava proprio di fare attenzione a questo possibile tipo di broglio. Il Codacons, nonostante la nota del Viminale, ha annunciato comunque esposti in 140 procure e al ministero dell'Interno.

Questo per chiedere di verificare che sia vero che il tratto delle matite copiative possa essere cancellato solo dal foglio bianco e non dalla scheda elettorale.

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