Politica

Pure Anacapri accoglie i profughi Tre strutture con vista Faraglioni

Un edificio del Cnr, una villa dell'800 e un faro tra le sedi

Pure Anacapri  accoglie i profughi Tre strutture con vista  Faraglioni

Centro profughi con vista sui Faraglioni. Nella blasonata Anacapri, sull'isola azzurra, meta internazionale del turismo d'elite, anche l'immigrazione diventa cool. L'amministrazione comunale ha infatti individuato tre diverse location (a cinque stelle) per la realizzazione delle strutture di accoglienza che dovranno ospitare i 22 migranti individuati dalla Prefettura di Napoli sulla base del nuovo piano di ripartizione della provincia partenopea. La prima sistemazione è un immobile di 850 metri quadrati di proprietà del Centro nazionale delle ricerche che un tempo ospitava la sede dell'Accademia svedese delle scienze e che oggi è parzialmente utilizzato per seminari e giornate di studio. Un edificio ristrutturato di recente che si trova tra le località di Ceselle e Caprile.

Il sindaco Franco Cerrotta ha inserito nella «white list» pure il faro di Punta Carena di proprietà della Marina Militare; uno dei siti più panoramici e spettacolari dell'intera isola. La disponibilità in questo caso è di appena tre maxi-alloggi perché il quarto è occupato dal custode. Infine, l'ultima proposta inviata dal Comune all'ufficio Immigrazione di palazzo di governo riguarda Villa Orlandi, una principesca dimora di oltre 200 metri quadrati che, a metà dell'Ottocento, venne acquistata dall'omonima famiglia e poi rimessa a nuovo dal secondo proprietario Edwin Cerio. Oggi la gestisce l'università Federico II che l'ha destinata a centro congressi e luogo di ricerca. Un tempo «Villa Orlandi» era stata una delle dimore artistiche e private di Pasquale Trisorio e Lucio Amelio. Bisognerà adesso attendere il responso dei proprietari degli immobili se accettare o meno la nuova destinazione d'uso. È difficile ipotizzare però che si assista a un braccio di ferro con la prefettura considerati i tempi strettissimi per le riconversioni delle aree.

L'altro (e ben più famoso) Comune isolano di Capri sta invece ancora tergiversando sul fronte dell'apertura delle «frontiere» ai migranti. Come ha scritto il quotidiano Il Mattino, il sindaco Gianni De Martino ha offerto la massima collaborazione alla prefettura per l'avvio di progetti di integrazione sociale, linguistica e culturale; e anche per la possibilità di trovare un lavoro grazie alla mediazione di associazioni cattoliche. Ma sull'ospitalità l'ente comunale è ancora in stand-by. Il primo cittadino ha fatto sapere che sta ancora vagliando una serie di immobili pubblici e privati rispondenti alle richieste dettate dalla prefettura.

A Capri dovrebbero arrivare 23 richiedenti asilo.

Commenti