Cronache

Pure il Pulitzer nei guai per molestie

Junot Diaz si è dimesso dalla presidenza del Premio Pulitzer dopo essere stato accusato di molestie, quando lo stesso Premio Pulitzer meno di venti giorni fa aveva premiato il New Yorker per l'intervista a Asia Argento sulle molestie

Pure il Pulitzer nei guai per molestie

Mica mi fanno pena, i moralizzatori, quando diventano vittime del loro stesso moralismo, ben gli sta. Tipo Junot Diaz, che si è dimesso dalla presidenza del Premio Pulitzer dopo essere stato accusato di molestie, quando lo stesso Premio Pulitzer meno di venti giorni fa aveva premiato il New Yorker per l'intervista a Asia Argento sulle molestie, ditemi voi che premio del cavolo è diventato il Pulitzer. Un'inchiesta talmente fondamentale da produrre la più ipocrita caccia alle streghe degli ultimi decenni, con molte che si sono auto-intervistate in seguito, come Uma Thurman, la quale ha accusato Quentin Tarantino di volerla uccidere perché le ha fatto girare una scena pericolosa in Kill Bill, mi stupisce non abbiano dato un Pulitzer anche a lei.

Così come è successo ai moralisti perbenisti di Stoccolma del Premio Nobel (quelli, tanto per dire, che dettero il Nobel per la pace a Obama appena insediato, senza che avesse fatto niente) quando il marito di una giurata è stato accusato di molestie sessuali, e siccome la giurata non può dimettersi perché la carica è a vita, gli intelligentoni di Stoccolma hanno deciso quest'anno di non assegnare il Premio Nobel per la Letteratura. Cioè: siccome questo signore molestava delle signorine, quest'anno non c'è più letteratura? E costoro, tra l'altro, avrebbero assegnato mai un premio a De Sade, a Oscar Wilde, al tanto da noi venerato Pasolini, molestatori seriali? In ogni caso hanno ritenuto la faccenda talmente grave da sospendere il premio, cosa che prima era successa solo durante le due guerre mondiali.

Comunque direi chissenefrega, tanto non capiscono più niente né di letteratura né di giornalismo. Ogni anno danno un Nobel per la letteratura a uno scrittore che conoscono solo loro, mai un Thomas Pynchon, mai un Don DeLillo, mai un Richard Ford, vanno a pescare chiunque pur di non darlo a un grande scrittore, una volta Patrick Modiano, un'altra Svjatlana Aleksievic, e ogni volta uno sente il nome e dice: «Chi?». In Italia avevano Arbasino e l'hanno dato a Dario Fo. L'ultimo a Kazuo Ishiguro, autore medio per casalinghe raffinate, non capiscono veramente un Kazuo. Pur di non darlo a uno scrittore importante sono arrivati a premiare perfino Bob Dylan, penso a questo punto Philip Roth si sia messo l'animo in pace (almeno potrebbero dargli un Nobel per la Pace, la sua).

Non c'è da stupirsi, quindi, se anche il Pulitzer venga dato per un'intervista a Asia Argento, e che gli stessi finiscano a loro volta per dimettersi dopo aver alimentato e premiato la gogna mediatica, insomma anche grazie a loro non vedremo più un film con Kevin Spacey perché palpava qualche indifeso sedere maschile sul set di House of Cards (ma per difendere Roman Polanski, condannato per stupro, si facevano appelli, firmati dalla stessa Asia Argento).

Io darei un Nobel, e anche un Pulitzer, a chi decidesse di chiudere i Nobel e i Pulitzer.

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