Cronache

Quando il topo d'appartamento si rivela un pollo

Stupidario criminale: da chi ruba l'auto ai poliziotti a chi lascia la patente sul luogo del delitto

Quando il topo d'appartamento si rivela un pollo

L'importante, per un delinquente di rispetto, è passare inosservato. Esserci e non esserci, colpire e sparire, voltarti e lui non c'è già più. Ma la casistica criminale, insieme alle gang sanguinarie, ai branchi di stupratori seriali e ai russi di nome Igor, ci consegna anche bande del buco, belve umane alla Fracchia e pali della banda dell'ortica. Conforta sapere che non è obbligatorio essere buoni per essere anche fessi. L'ultimo arrivato della masnada è tale Marco De Iaco, 33enne di Brindisi, pesce piccolo dello spaccio locale, che per non farsi riconoscere circolava per la città indossando una maglietta con la scritta «pusher», spacciatore. Cioè il mestiere scritto addosso come i vigili del fuoco. Per i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Brindisi è stato un attimo approfittare della soffiata per portarlo in gattabuia. nel portabagagli della sua macchina, che invece di Arbre magique puzzava di hashish, hanno trovato mezzo chilo di roba di quella buona, già divisi in dosi. Una genialata che fa il paio con il pusher tunisino che a Bergamo cercò di rifilare una dose di cocaina purissima a un paio di carabinieri in borghese impegnati in un controllo anti prostituzione. La cosa comica è che non era nemmeno cocaina. Oltre che fesso era pure baro. E i due non sono nemmeno i peggiorui della banda..

I ladri per esempio sono irraggiungibili nella classifica dei mammalucchi. A Benevento un pregiudicato, Ottaviano D.L., che aveva appena saccheggiato il Museo del Sannio, è finito in manette perché ha si portato via decine di vasi dell'età ellenistica ma ha lasciato lì il suo cellulare. Il diciannovenne Andrea S., invece, dopo aver svaligiato un appartamento a Caltanissetta, rubando oggetti d'oro per quasi cinquemila euro, si è dimenticato in casa del derubato le chiavi del motorino parcheggiato lì davanti. sempre per la serie oggetti smarriti Claudio S., 49 anni, infilatosi nella notte all'interno di un'agenzia immobiliare di Sanremo per arraffare qualche spicciolo e una macchina fotografica, ha abbandonato su una scrivania il suo portafoglio con tutti i documenti dentro. Ma the winner is Antonio M., originario di Maddaloni: la proprietari della casa che stava derubando, insospettita da chissà cosa, ha pensato bene di telefonare a casa per verificare, in virtù di non si sa che ragionamento, ci fosse qualcuno: Antonio M. però ha risposto al telefono e dieci minuti dopo i carabineiri erano già sull'uscio. Lo stupidario non vale solo per l'Italia. Benito Alvaro Tasca, il topo d'appartamenti che terrorizzava Houston, fu beccato perchè, dopo aver rubato un televisore tornò sul luogo del delitto due ore dopo perchè si era dimenticato di rubare il telecomando. E Melvin Negron, dopo aver rubato un lettore dvd da un grande magazzino delle Florida, si allontanò in fretta e furia senza accorgersi di avere commesso due errori. Primo: era stato ripreso da una videocamera di sorveglianza. Secondo: aveva dimenticato nel negozio la figlia di sei mesi.

L'ansia da prestazione gioca brutti scherzi. Stephen David Walker, per chiudere la compilation di casi umani, era entrato sparato in una banca di modesto in California accorgendosi però solo dopo aver abbassato il cappuccio di non aver fatto i buchi per gli occhi. Così apppena lo ha sollevato le telecamere lo hanno incastrato. Pare che per questo non ci vedesse più dalla rabbia..

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