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Quell’asse Colle-Bankitalia-Bce che vuole riscrivere la manovra di bilancio

Il presidente del consiglio Conte tranquillizza il Quirinale: "Non ci saranno spese aggiuntive". Il capo dello Stato vede Visco e Draghi

Quell’asse Colle-Bankitalia-Bce che vuole riscrivere la manovra di bilancio

Il Def, così com’è, non piace a Sergio Mattarella. Il presidente della Repubblica torna a storcere il naso di fronte alla manovra di Bilancio e non è un caso se in questi giorni convulsi ci sono stati contatti tra il Colle e la Banca d’Italia, il Colle e la Banca Centrale Europea.

Insomma, un triangolo tra il capo dello Stato, Ignazio Visco e Mario Draghi. Quest’ultimo, peraltro, è salito al Quirinale proprio mercoledì. "Dopo il clamore suscitato dall' incontro tra il presidente della Repubblica e il presidente della Bce di mercoledì scorso, si fa presente che la ragione di questo incontro consiste in un invito a colazione da parte del presidente Mattarella fissato diverso tempo addietro". È la nota stampa diramata dal Quirinale per chiarire la chiacchierata a quattrocchi tra il presidente della Repubblica e il presidente della Bce. Che non sarebbe comunque sceso a Roma per dire, al governo Conte di Lega e Movimento 5 Stelle, di aggiustare i conti.

I dubbi sul Def

Insomma, Mattarella è tornato a sottolineare pubblicamente che la Finanziaria sia responsabile, prevedendo l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito italiano per garantire i risparmi della popolazione italiana. Ha incontrato il governatore di Bankitalia e il numero uno della Bce. Due segnali forti. Resi ancor più significativi dalla secca bocciatura del Def da parte della Commissione Europea, per mano del vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il titolare agli Affari economici Pierre Moscovici.

Alberto Gentili scrive su Il Messaggero che ora Carroccio e pentastellati – e lo stesso premier Giuseppe Conte - sarebbero più consapevoli dei fattori di rischio di andare allo scontro frontale con l’Europa.

Tanto da portare Palazzo Chigi a garantire che la manovra di Bilancio non causerà un (ulteriore) innalzamento della spesa.

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