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Quell'allarme inascoltato soltanto un mese fa "I passeggeri viaggiano sulle carrette del cielo"

Velivoli vecchi e senza manutenzione. La compagnia cubana: colpa è dell'embargo

Quell'allarme inascoltato soltanto un mese fa "I passeggeri viaggiano sulle carrette del cielo"

San Paolo Un disastro annunciato visto che poco più di un mese fa, all'inizio di aprile, era stata la stessa compagnia di stato Cubana de Aviación a lanciare l'allarme: «A causa dell'embargo Usa e della difficoltà nell'acquisto di nuove aereonavi tecnologicamente avanzate», questo il succo del discorso, «non possiamo più soddisfare la crescente domanda di passeggeri, soprattutto sui voli interni». A parlare era stato niente meno che l'amministratore delegato di Cubana de Aviación, il capitano Hermes Hernández Dumas in un'intervista esclusiva a Granma. Un grido di allarme in cui il militare attribuiva gran parte della responsabilità al bloqueo, come chiamano tutti all'Avana l'embargo americano che dura ormai da inizio anni 60.

«Sino al primo aprile, la nostra compagnia ha trasportato su voli nazionali 11.700 passeggeri in più del previsto - spiegava il capitano Hernández Dumas al quotidiano di regime, aggiungendo - noi vendiamo il massimo dei biglietti data la nostra capacità di trasporto, il problema è che oggi la domanda di voli interni è di gran lunga superiore a quel numero».

Complice il boom del turismo dunque - quest'anno si batterà l'ennesimo record di 4 milioni fatto registrare nel 2017 - un mese fa le autorità cubane facevano di tutto «per aumentare il numero di aeroplani da dispiegare sulle tratte nazionali», evidentemente (ora lo possiamo dire ex post) affittando anche a compagnie aeree sconosciute come la messicana Damohj il cui Boing 737 è precipitato ieri poco dopo il decollo dall'Avana, avendo come meta la località turistica di Holguín, nella zona occidentale dell'isola. Le autorità cubane, consapevoli del problema, si erano però già attivate di fronte all'emergenza nell'ottobre 2017, quando la compagnia aerea di stato cubana aveva iniziato le negoziazioni con la Voronezh Aircraft Production Association (VASO), uno dei più grandi impianti di produzione aerea russa. Obiettivo? Ricevere un supporto tecnico all'altezza per la sua flotta di Antonov-158 ma anche per gli Ilyushin Il-96-300 di Cubana, il CU-T1717, da tempo fuori servizio e sotto responsabilità della stessa VASO. Il problema maggiore per le autorità cubane era però l'embargoche, come denunciato il giorno di Pasqua dal comandante Hernández Dumas «limita la nostra capacità di acquistare aeronavi di ultima generazione e ci impedisce di comprare i pezzi di ricambio degli aerei».

Al quotidiano online indipendente Diario de Cuba, diverse fonti avevano confermato a marzo che la compagnia statale «aveva sospeso gran parte dei suoi voli nazionali», senza però spiegare le cause di tali cancellazioni.

A detta degli specialisti, Cubana de Aviación oggi è la sesta peggior compagnia aerea al mondo e quella che, nel 2017, ha ricevuto il maggior numero di reclami in Spagna.

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