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Quell'intercettazione che imbarazza Lumia

Il senatore Pd citato da un imprenditore indagato, avvisato dell'inchiesta in ambienti politici

Quell'intercettazione che imbarazza Lumia

In questi giorni è stato alla ribalta in quanto relatore del codice Antimafia appena varato al Senato. E in generale il senatore Beppe Lumia, già presidente della Commissione antimafia, vicino anche al governatore di Sicilia Rosario Crocetta, è da sempre considerato un simbolo antimafia. Eppure. Eppure c'è un'intercettazione imbarazzante, contenuta nelle carte di un blitz che nei giorni scorsi ha portato a una trentina di arresti nel Messinese. Un'operazione che coinvolge mafiosi e colletti bianchi, e in cui il nome di Lumia, tra omissis e frasi spezzate, viene fatto da uno degli imprenditori coinvolti. Un imprenditore che in ambienti politici sarebbe stato avvisato dell'inchiesta a suo carico quando ancora non era ufficiale.

Il nome di Lumia compare nelle oltre 500 pagine dell'atto di accusa in cui il Gip di Messina ricostruisce l'humus dell'inchiesta su mafia e appalti nella città dello Stretto. Coinvolti non solo mafiosi del clan catanese dei Santapaola, ma anche colletti bianchi come l'ex presidente dell'associazione costruttori di Messina, funzionari, professionisti e imprenditori. È proprio uno degli imprenditori indagati, scrive Repubblica nell'edizione di Palermo, a tirare in ballo Lumia in un'intercettazione. Siamo nel luglio del 2014, l'imprenditore Paolo Grasso, indagato, chiede di far sparire le tracce del suo coinvolgimento in un affare: «Perché io - dice ignaro delle microspie - mi devo levare l'operazione intestata». Chiosa il giudice: sapeva dell'indagine. «Qualche amico importante - continua Grasso - importantissimo di sinistra...quindi bazzicava in mezzo a questi quattro sciacqualattughe (fannulloni, in dialetto calabrese, ndr), Beppe Lumia & company... perché loro, i grandi... è andato a parlare... e io gli ho detto... cosa questa di venti giorni fa...in un'altra maniera...poi ho chiamato e gli ho detto: ci dobbiamo vedere urgente, che faccio, faccio il testone e faccio finta che non ho sentito il suggerimento?».

Commenta il gip: «Che la mafia abbia amici importantissimi, anche nella politica, non appare affatto inverosimile».

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