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«Da questi qui solo Batman può salvarci»

«Una volta la montagna era dei montagnar che lavoravano negli alpeggi o degli alpinisti. Oggi è di tutti e ciò comporta una serie di problemi che vanno dalla sicurezza, alla cultura, al rispetto delle regole perchè molti non conoscono la grammatica...». Ma per Emilio Previtali, personaggio del mondo delle montagna già direttore di alcune riviste specializzate ed oggi responsabile editoriale del bimensile «Al Vento», il fatto che in tanti si avventurino su vette e salite è solo un bene. «La differenza la fanno le persone e il modo di porsi - spiega - Certo molti non hanno storia e cultura e non si rendono conto che le parole d'ordine in questo mondo sono la solidarietà e l'autosufficienza, quelle che ti permettono di riportare a casa lo zaino... In montagna non valgono le regole della città dove di solito deleghiamo. In montagna su sicurezza e soccorso dobbiamo rispondere in prima persona. Se le cose si mettono male non è che si può alzare un braccio e fermare tutto». Ma un conto è l'alpinismo, dove il pericolo quando si è appesi a una parete è evidente, reale. «Il problema è che oggi la montagna non è solo l'alpinismo - spiega Previtali - É diventata trail, mountainbike, running, ciaspolate dove apparentemente il pericolo non c'è e invece esiste eccome... Una volta quando si cominciava a spiegare i rischi c'erano i corsi del Cai, un amico esperto oppure ci si affidava alle guide. Oggi il mestiere della guida è diventato difficilissimo, perchè la montagna è diventata tante cose insieme e per proteggere tutti servirebbe Batman...»

ARuz

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