Cronache

Nord e Sud divisi dalla salute

Nord e Sud divisi dalla salute

Il nostro giornale ha svelato che la Conferenza Stato-Regioni vorrebbe eliminare il costoso fenomeno del pendolarismo sanitario, impedendo al malato di fare la valigia per andare alla ricerca di un ospedale d'eccellenza che garantisca la cura migliore allo stato dell'arte. Non è un mistero che la qualità della prestazione medica in settentrione è notevolmente superiore a quella meridionale. Sono all'ordine del giorno i casi di cronaca che narrano di medici e infermieri presi a pugni da pazienti esasperati dalle attese e dalla malasanità. Sul sito quotidianosanità.it un medico smentisce le dichiarazioni di Zingaretti e della Lorenzin sulla drastica riduzione delle liste di attesa nel Lazio. Il dottor Mauro Ponzo per verificare in prima persona la situazione dei suoi assistiti si è fatto prescrivere da un collega un esame gastroscopico e poi, come un qualunque cittadino, ha provato a prenotare l'accertamento presso la sua ASL di riferimento. Quello che ha scoperto conferma quanto raccontano i suoi pazienti: i tempi d'attesa sono diventati molto più lunghi, e non drasticamente più brevi come vantano il ministro della sanità e il presidente della regione. Per fare una gastroscopia avrebbe dovuto aspettare 8 mesi e non i 60 giorni stabiliti dal Decreto del Presidente che è in bella vista su sito della Regione Lazio. Se il medico fosse stato, e per fortuna non lo è, affetto da grave patologia gastrica l'attesa avrebbe potuto essergli fatale. La lettera di Ponzo a quotidianosanità.it vorrebbe stimolare la popolazione a farsi promotrice di azioni che cambino lo stato di cose, affinché, scrive, i cittadini non vengano trattati come sudditi e facciano rispettare i loro diritti. La crisi ha spinto una larga fascia di cittadini ha rinunciare alla salute perché le visite specialistiche private sono troppo costose e le pubbliche difficoltose oltre misura. L'Istat ha rilevato che tra i gruppi sociali le diseguaglianze nelle condizioni di salute sono notevoli.

All'interno della classe dirigente tre quarti delle persone si dichiara in buone condizioni mentre nei gruppi sociali svantaggiati la quota di soddisfazione scende pericolosamente. Intanto i mezzi d'informazione veicolano un'immagine di donne e uomini highlander, che godrebbero di una salute di ferro, cui il tempo non lascia segni sul volto, che guariscono per miracolo da ogni male grazie a una medicina sempre efficiente ed efficace.

Di fronte alla malattia e alla malasanità il malato e la sua famiglia hanno una risposta rabbiosa per deprivazione relativa: si sentono privati di una salute che gli altri hanno e spetterebbe anche a loro.

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