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A Cardito, dalle indagini sulla morte del bimbo di sette anni ucciso a calci e pugni dal compagno della madre emergerebbe un particolare agghiacciante. La donna al momento del fatto sarebbe stata presente e avrebbe assistito con l'assassino all'agonia del figlioletto, durata almeno due ore, in cui provavano cure fai da te, che si sono poi rivelate fatali. A Genzano, sul corpo della bimba di tre anni, presa a botte dal compagno della madre, sono stati rinvenuti anche graffi e morsi che la piccola avrebbe subito già nei giorni precedenti dall'uomo.

La madre di Genzano conviveva con il compagno da soltanto due mesi eppure nonostante avesse già dato prova della sua aggressività lo ha tenuto con la sua famiglia e gli ha affidato i tre figli con cui lo ha lasciato solo in casa. Perché il bisogno di una relazione talvolta supera l'amore per la prole? L'ipotesi più accettabile è che queste donne siano cosi fragili da diventare completamente dipendenti e subordinate al volere dell'uomo, al punto da non sentire empaticamente il dolore del figlio, che subisce non solo il maltrattamento del compagno ma anche il tradimento massimo dalla figura materna che per conservare questo amore per sé sacrifica il bene del suo bambino. Queste storie però fanno pensare sopratutto alla mancanza di responsabilità che spesso si accompagna all'incuria di quei genitori che non provvedono adeguatamente ai bisogni fisici e psichici del figlio, che trascurano affettivamente ed emotivamente determinando uno stato psicologico che modificherà in modo permanente la sua capacità di relazionarsi adeguatamente con il mondo, di cui, a ragione, se sopravviverà avrà paura. I bambini abusati in famiglia sono molti di più di quanti se ne possano immaginare. Gli abusi possono essere fisici, psicologici e sessuali. Anche nel caso degli abusi sessuali la madre può fingere di non vedere e non sapere pur di non perdere il partner. Per un bambino, inerme per definizione, ogni violenza è un sopruso che lascia un segno indelebile. Un dramma che può perpetrarsi con la ripetizione della violenza in un ciclo che viene definito abusante-abusato: il bambino abusato diventerà un adulto che abuserà per rifarsi del male subito quando non aveva i mezzi per difendersi.

Se una madre assiste più volte a scene in cui il padre dei suoi figli o il suo compagno usa violenza contro i suoi bambini e rimane a guardare è una complice delle inclinazioni perverse del suo partner.

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