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L a Corte europea di Strasburgo decidendo di sdoganare la pratica dell'utero in affitto ha stabilito che il bambino è un oggetto che si può ordinare e consegnare al committente in sala parto in cambio di denaro. In Italia già con il tentativo di introdurre la stepchild adoption in occasione della legge che consente l'unione civile tra persone delle stesso sesso si era fatto lo stesso tentativo. Poi la stepchild adoption, sparita dalla legge Cirinnà, è stata realizzata nella pratica dai giudici che per approvarla hanno adoperato strumentalmente i cosiddetti interessi supremi del bambino per violare paradossalmente i suoi diritti fondamentali, tra cui quello di non essere separato dalla madre che lo ha partorito. Dal momento che il bambino è stato ottenuto, seppur illegalmente, i giudici sentenziano che per il suo bene superiore e preminente deve essere cresciuto in quel rapporto di convivenza già instaurato nel tempo. In questi giorni di polemiche per il ritorno della dicitura madre e padre sui documenti del minore, al posto del generico genitore 1 e 2, una madre lesbica ha rilasciato un'intervista anonima a repubblica.it. La donna ha raccontato come ha spiegato a suo figlio il fatto di avere due mamme ma non un papà: «Desideravamo tanto un figlio e un signore gentile e sconosciuto ci ha aiutato a metterlo al mondo». Quante domande porrà a seguire un bambino con la sua vorace curiosità? Il padre è un uomo sconosciuto. Gentile, ma somiglia più ad un fantasma che a un persona in carne ed ossa, eppure di questo signore il bambino ha il 50 per cento del Dna. Ma l'interesse preminente del minore varrebbe anche se la coppia l'avesse rubato? Il dibattito continua a essere incentrato sui diritti di adulti che per essere soddisfatti nei loro desideri diventano onnipotenti, svalutano la figura materna e non si interessano dei bisogni del bambino. Ci sono mille ragioni e studi scientifici da elencare per sostenere l'importanza della figura materna ma se siamo arrivati al punto di doverla spiegare quando è ancora lei e solo lei ad avere la facoltà di generare il problema va ricercato altrove. La Corte di Strasburgo e i giudici, che di fatto stanno incoraggiando questo traffico di esseri umani, hanno deciso che gli adulti meritano più tutele dei bambini, che dovranno adattarsi ad una scelta su cui non sono stati interpellati. Un neonato strappato in sala parto e affidato a terzi è una persona che inizia la sua vita con un abbandono.

La donna che presta il suo utero manda un messaggio inquietante ai suoi figli, cui dovrà dire che il fratellino che aspettava è stato ceduto in una compravendita di esseri umani perché se i soldi non bastano si può vendere un figlio.

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