Quirinale 2015

Quirinale, il M5S non indica più i nomi. Se li fa dare da Renzi

Due anni fa i grillini organizzarono le Quirinarie per far scegliere ai cittadini i migliori candidati per il Colle. Quest'anno se li fanno indicare dal capo del governo. Ma cosa è successo?

Quirinale, il M5S non indica più i nomi. Se li fa dare da Renzi

Tempo fa, verso la fine di novembre, Beppe Grillo disse: "Sono un po' stanchino". Non si fece da parte, questo no, ma mandò avanti un direttorio (Di Battista, Di Maio, Fico, Ruocco e Sibilia) per guidare la sua creatura, il Movimento 5 Stelle, dopo settimane di dure polemiche ed espulsioni a raffica. Era stanco Grillo, lo ammetteva lui stesso parafrasando la frase pronunciata da Forrest Gump quando smise improvvisamente di correre. Ora ci risiamo. Mentre tutte le forze politiche si muovono, a carte più o meno coperte, per incidere sull'elezione del prossimo Capo dello Stato, dai Cinque Stelle ci saremmo aspettati fuoco e fiamme, la versione 2.0 delle Quirinarie, con un mega sondaggio sul blog del comico genovese per far scegliere ai cittadini il nome del prossimo inquilino del Colle. Insomma, ciò che l'M5S fece già nel 2013, individuando dapprima Milena Gabanelli e Gino Strada e, dopo il loro "no grazie, non ci interessa", lanciando la candidatura di Stefano Rodotà.

Stavolta invece niente Quirinarie per stuzzicare la fantasia dei simpatizzanti e dei cittadini, e solleticare la voglia di elezione dal basso. Anche Grillo non ci crede più. Aspetta che i nomi glieli faccia Renzi. La strategia è cambiata: il Movimento 5 Stelle chiede a Renzi di fare (lui) i nomi per il Quirinale, nomi che poi verranno sottoposti ai cittadini (sulla Ret), cui seguirà il sostegno del movimento nel parlamento riunito in seduta comune. Insomma, i Cinque stelle sembrano essersi rassegnati al fatto che le loro iniziative non lasciano troppo il segno. E quindi si adeguano cercando di incidere in modo diverso. Non dettano più la linea, non ci provano nemmeno. Si limitano a porre veti e provano a far pendere la bilancia da una parte (o dall'altra), sperando di poter essere influenti e poter dire, un giorno, il Presidente lo abbiamo eletto (anche noi).

Ma che tipo di presidente vorrebbe il M5S? Luigi Di Maio lo dice in un'intervista al Fatto quotidiano: "Un garante, di alta caratura". Curiosità molto interessante: qualora Renzi faccia i nomi e la rete ne scelga uno, e questi riceva anche il plauso di Berlusoni, cosa farebbero i grillini? Di Maio non ha dubbi: "Credo che lui (Berlusconi, ndr) sia allergico ai profili di alta caratura". Poi però ammette: "Per come è congegnato il sistema di elezione nella Costituzione non ci possono essere pregiudizi verso alcuna forza politica. Seguiremo l'indicazione dei cittadini". Non ci resta che aspettare di vedere se Renzi darà o meno quei nomi. E di vedere cosa deciderà di fare, di conseguenza, il Movimento 5 Stelle, ormai orfano delle Quirinarie.

Intanto parte la mobilitazione su Twitter del Movimento 5 Stelle: "Il Pd ci ha convocato al Nazareno per discutere dell’elezione del Presidente della Repubblica.

La risposta la daremo durante la Notte dell’Onestà a Piazza del Popolo", è il tweet-fotocopia che tutti e cinque i componenti del direttorio hanno postato sul social network.

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