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Quota 100 e reddito finiscono entrambi al Sud

A Napoli più domande di pensione che a Milano. Card del sussidio, niente acquisti online

Quota 100 e reddito finiscono entrambi al Sud

I primi dati su quota cento e reddito di cittadinanza, le due misure cardine del governo gialloverde, portano tutte alla stessa conclusione: a godere dei benefici del sussidio e della pensione anticipata sarà soprattutto il Sud.

L'incidenza dei nuclei beneficiari del reddito è molto più alta nel Meridione: secondo i dati dell'Ufficio parlamentare di bilancio, il 56 per cento dei nuclei beneficiari è residente al Sud e nelle isole, mentre circa il 28 per cento è residente nel Nord. Inoltre, secondo i dati Inps - contenuti nella relazione del presidente Tito Boeri depositata in Senato - quasi il 45%dei dipendenti privati nel Mezzogiorno ha redditi di lavoro netti inferiori a quelli garantiti dal reddito di cittadinanza a chi dichiara un reddito pari a zero. Una realtà che potrebbe essere un forte disincentivo alla ricerca di un lavoro.

Sul fronte pensioni sono già 24mila le domande arrivate fino a ieri per andare in pensione con 62 anni e 38 di contributi. Ma del cavallo di battaglia della Lega, sembra ne usufruiranno soprattutto al Sud. Le province del meridione superano quelle del Nord nelle richieste presentate. In base ai dati dell'Inps, la maggior parte delle domande provengono dalle province della Sicilia e della Campania. Quelle del Nord, sono in coda nelle richieste. Così se a Napoli se ne contano 1.170 nella provincia di Milano ce ne sono 835, a Torino 558, agli ultimi posti Trieste (185) e Bolzano (84). Facendo la media di domande ogni mille residenti che hanno i requisiti per accedere a quota cento, spiccano le province dell'Aquila, Enna e Cagliari. La Sicilia è prima per le domande presentate rispetto agli abitanti: 669 a Catania, 770 a Palermo.

Intanto dalle audizioni in Senato di associazioni ed enti, continuano a piovere dubbi sul reddito di cittadinanza: l'ultimo è dell'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche. Che ha lanciato un allarme sul rischio di «comportamenti opportunistici» che potrebbero nascere intorno alla misura. Il paradosso è che il sussidio potrebbe «penalizzare chi dichiara onestamente redditi da lavoro», visto che a differenza del Rei, non è previsto l'abbattimento del 20%. E poi ci sono ombre sull'incentivo riservato a chi apre un'attività col sussidio, avendo diritto a sei mensilità: «Così si rischia di incentivare l'apertura di una partita Iva» fittizia, «per incassare il beneficio».

Intanto Poste ha chiarito che la card del reddito non si potrà usare per acquisti on line e all'estero.

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