Politica

Raggi accerchiata sulle nomine. Le mani di Di Maio sulla giunta

Il neo-sindaco di Roma, Virginia Raggi, deve resistere alle pressioni del Direttorio del Movimento Cinque Stelle e agli uomini che portano a Luigi Di Maio

Raggi accerchiata sulle nomine. Le mani di Di Maio sulla giunta

Anche il Movimento Cinque Stelle ha le sue "correnti". Non ufficiali, non assimilabili a quelle del Pd o di qualche vecchio partito della Prima Repubblica. Eppure sembrano esserci, soprattutto dopo la creazione del Direttorio. Tanto che i motivi per cui Virginia Raggi, eletta sindaco di Roma, non riuscirebbe a concludere la giunta sarebbero da ricondurre ai veti incrociati all'interno del Movimento.

La Raggi accerchiata dal Direttorio

I gruppi di pressione, scrive oggi La Stampa in un dettagliato retroscena, sono forti. E non solo quelli che vengono dalla "vecchia" Roma, ma anche da quella che avanza. Quella grillina. In particolare, il gruppo vicino a Luigi Di Maio (vicepresidente della Camera e uomo simbolo del Movimento), starebbe puntanto a piazzare alcuni propri uomini negli assessorati chiave della Capitale. Vale a dire Patrimonio e Casa, Commercio e Urbanistica. A guidare la fronda grillina a Roma sarebbe Roberta Lonbardi, che appunto "conduce diritto al direttorio M5S e Di Maio". A voce lavora con la Raggi per creare una giunta all'altezza. Ma sotto sotto starebbe facendo in modo di avere uomini fidati in tutti gli ingranaggi, complessi, del Campidoglio. Un esempio è quello della battaglia sul capo di gabinetto. La Raggi ha voluto Daniele Frongia e l'ha difeso quando da qualche parte hanno sollevato il dubbio che non potesse sedere su quella poltrona. Ma l'Anac di Raffaele Cantone e l'avvocatura dello Stato hanno dato il via libera. Una vittoria "autonomista" della Raggi rispetto al direttorio. Ma questo ha un prezzo.

Le "nomine" di Di Maio

In particolare, la Raggi avrebbe dovuto accettare l'idea di dare un vice a Frongia. Si parla di Raffaele Marra, un ex finanziere molto "trasversale", con contatti sia a destra che a sinistra. La Lombardi dice di non conoscerlo, ma per la Stampa "la presa di distanza è fin troppo ostentata". Come a dire: qui gatta ci cova.

L'accerchiamento del Direttorio su Virginia Raggi si evince anche dal fatto che il sindaco ha dovuto accettare l'idea che tutti i nominati in giunta dovessero avere un passato come consigliere o come presidenti di Municipio. Senza contare che Laura Baldassarre, assessore al Sociale, sarebbe stato "imposto" sempre da Luigi di Maio.

La Baldassarre, infatti, sarebbe legata a Vincenzo Spadafora, responsabile delle relazioni isituzionali del vicepresidente della Camera.

Commenti