Politica

Raggi incartata sulla nuova giunta Costretta a riciclare gli ex di Marino

Polemiche sulla nomina di Frongia: «Vìola la legge Severino»

Roma Il battesimo della Giunta guidata da Virginia Raggi si avvicina. Il sindaco di Roma (i documenti ufficiali del Campidoglio in realtà recano la dizione «sindaca») ha firmato l'ordinanza per convocare il primo Consiglio comunale il 7 luglio. In quella circostanza, in Aula Giulio Cesare, sarà presentata la squadra della prima cittadina, evento che attira una comprensibile curiosità.

Le trattative proseguono non senza intoppi, visto che la Raggi ha dovuto incassare diversi «no» dalle personalità sondate per il ruolo di assessore. La Raggi, però, dovrebbe ormai aver chiuso con Daniela Morgante, viceprocuratore della Corte dei Conti ex ed assessore per un anno della Giunta Marino, per la delicata delega al Bilancio. Così come al Sociale dovrebbe andare Laura Baldassarre, già all'Unicef. La nomina che continua a far discutere è quella del nuovo capo di gabinetto Daniele Frongia, appena eletto consigliere comunale. Una fattispecie vietata dalla Legge Severino e fortemente criticata da Forza Italia, Fratelli d'Italia e dal Pd, anche se i grillini sostengono di avere un parere favorevole dell'avvocatura del Campidoglio. Il senatore Andrea Augello ha annunciato un'interrogazione parlamentare per fare chiarezza visto che chi ha fatto parte del Consiglio Comunale o comunque della Giunta, non può andare a ricoprire l'anno successivo ruoli dirigenziali all'interno dello stesso.

La Raggi ieri si è concessa alla Cnn per una prestigiosa intervista con Christiane Amanpour. «Le priorità? Spending review, servizi, trasparenza. Vogliamo una Roma più competitiva ed efficiente». E se Roberta Lombardi ribadisce che «l'Olimpiade non è una priorità», Francesco Storace mette in guardia l'inquilina del Campidoglio dal boicottaggio che potrebbe subire dalla Regione Lazio. «Presto la Raggi scoprirà che la Regione sta fermando la discussione sui poteri da trasferire alla Capitale con l'obiettivo di far male a Roma. Fossi nella Raggi, una telefonata a Zingaretti la farei. Dai trasporti al commercio, dall'urbanistica al turismo sono molte le materie su cui occorre dare i poteri alla Capitale. Il centrodestra, con Simeone e Aurigemma, sta conducendo un'autentica battaglia a suon di emendamenti per l'attuazione della legge Delrio».

FdF

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