Politica

La Raggi sfratta la destra e cancella pezzi di storia

Affitti non pagati: chiusa la sede Msi di Colle Oppio fondata nel '46 dagli esuli istriani

La Raggi sfratta la destra e cancella pezzi di storia

Se, come sindaco, Virginia Raggi sta ampiamente dimostrando di non conoscere Roma, come romana dovrebbe però sapere che questa è una città eterna proprio perché lastricata di cocci e di memorie. Dell'era oramai preistorica della militanza politica, quando esistevano i partiti e, appunto, i militanti, Colle Oppio, intesa come storica sezione missina, ne fa giustamente parte e accampare querule quanto fumose questioni di morosità, sa più di faziosità che di onestà, ta-ta-ta ta-ta-ta, ta-ta-ta, va da sé

Sebbene ultimi arrivati sulla scena, i grillini stanno ormai incarnando al meglio il peggio di quelli che c'erano prima di loro: chiacchiere, fuffa ideologica, supponenza, doppia morale. Peccato, ma in materia abbiamo già dato.

Ora, uno degli effetti del vuoto della politica attuale è quello di far rimpiangere proprio ciò che, ai tempi, ci sembrava sterile e insieme pericoloso: l'alto tasso ideologico, le idee sventolate come fossero bandiere, il manicheismo delle scelte e delle contrapposizioni. E' un rimpianto consapevole, perché almeno ieri ci si combatteva in nome di qualcosa, mentre oggi è rimasto il tasso d'odio, ma al netto dei contenuti, pura guerra per il potere e dove l'interscambio travestito è la norma. Dicono sia colpa della «società liquida» e magari sarà anche vero, ma più semplicemente si potrebbe osservare che non essendoci più né dèi né idee, il grado zero della politica coincide con la fine stessa della politica. Non esistendo più i simulacri, è il trionfo e l'esibizione dei sepolcri imbiancati, la fiera del «politicamente corretto» travestita da barbari alle porte

Di Colle Oppio, naturalmente se ne può fare a meno, così come del Colosseo si può pensare di farne un'arena da concerti: dopotutto, dicono i ministri della Cultura che hanno studiato e in più scrivono romanzi, nell'antichità lì si facevano spettacoli. Il fatto è che l'Italia è da tempo ormai una nazione senza più memoria, che si affanna a dimenticare persino il motivo per cui divenne unita, che si inebria del nuovo che avanza, la politica come puro dato anagrafico, il giovanilismo cialtrone e ciarlatano, di per sé vecchissimo e nato morto, come i suoi esponenti più illustri si incaricano quotidianamente di dimostrare. È il melting pot intellettuale quello che si vuole, e quindi il ricordo di ciò che si è stati, la nostalgia come sentimento del tempo, provoca orrore in chi vive solo di presente e proietta nel futuro la propria irrilevanza, la mancanza di spessore spacciata per agilità mentale.

Colle Oppio, la sezione missina di Colle Oppio, venne fondata nel 1946 da profughi istriani e dalmati, quelli che per tutto il mezzo secolo successivo, la politica italiana di governo fece finta non esistessero. Erano i figli dell'Italia che aveva perso, e quella nuova, ufficiale, corsa in aiuto del vincitore, non sapeva cosa farsene, non voleva averci niente a che fare. Sfrattando oggi ciò che resta di quell'impegno di allora, rappresentato da poveri resti materiali di unico valore simbolico, il sindaco Raggi dimostra di essere politicamente buono a nulla, ma capace di tutto.

Tranne però di essere rieletto, sempre ammesso che arrivi a scadenza di mandato.

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