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La Raggi smentisce Renzi. Roma 2024, addio in vista

Decisione presa, la giunta ufficializzerà dopo Rio. Schiaffo al premier che era volato in Brasile

La Raggi smentisce Renzi. Roma 2024, addio in vista

Bye bye Roma 2024. Non è ancora ufficiale, ma presto lo sarà. Il no della capitale alle Olimpiadi è ormai cosa fatta. Del resto per immaginare un epilogo diverso, dopo tutto quello che è stato detto negli ultimi due mesi, sarebbe servito un notevole sforzo di fantasia. Con la Raggi che aveva cominciato a frenare la candidatura a cinque cerchi di Roma quando non era ancora sindaco. Diceva, e non ha mai smesso, che le Olimpiadi non sono una priorità per Roma. «Il mio è un no oggi», ha sempre ripetuto.

Ma quel «no» tale è rimasto anche ora che la deadline della consegna al Comitato olimpico internazionale della seconda fase del dossier Olimpico è alle porte: il 7 settembre sul documento che verrà presentato a Losanna per sostenere la candidatura di Roma - contro quelle di Budapest, Parigi e Los Angeles - accanto alla firma del Coni e del governo, ci dovrà essere anche quella del Comune. Ma pare proprio che quella di Virginia Raggi non ci sarà. I vertici nazionali del Movimento Cinque Stelle hanno già deciso, memori da una parte dei 12 miliardi di euro serviti per organizzare i Giochi di Rio, cioè più del doppio della cifra inizialmente preventivata, e dall'altra del debito di 13 miliardi di euro solo sulla gestione straordinaria della capitale. Al gran rifiuto della Raggi mancherebbe solo l'ufficialità. Alla faccia del premier Matteo Renzi che è volato fino in Brasile per sponsorizzare la candidatura di Roma 2024, alla quale crede fortemente, mentre la sindaca Raggi e il suo staff sono rimasti a Roma lasciando al presidente del Coni, Giovanni Malagò, e a quello del Comitato promotore di Roma 2024, Luca di Montezemolo, il compito di spiegare al Cio il perché dell'assenza del Comune, decisivo per ogni candidatura. Alla fine di agosto, al termine delle Olimpiadi di Rio, durante le quali il Comune si era impegnato a non ufficializzare decisioni su Roma anche per non mettere in imbarazzo Renzi in mondovisione, i romani sapranno come e quando la candidatura verrà ritirata. L'ufficialità potrebbe arrivare con una delibera di giunta dopo l'incontro fissato già da un paio di settimane tra la Raggi e Malagò. Durante il faccia a faccia il numero uno del Coni ce la metterà tutta per far cambiare idea alla sindaca e ai grillini che sopra di lei decidono, su quelle che vengono ritenute le inevitabili perdite di denaro che un'Olimpiade si porterebbe dietro in una città già al collasso come Roma, puntando piuttosto sulle strutture non solo sportive che i Giochi lascerebbero in eredità alla capitale e senza precludere la possibilità di modificare se necessario il dossier olimpico.

Che la candidatura di Roma si allontani sempre più si capisce anche leggendo tra le righe dell'intervista rilasciata al Fatto Quotidiano dal vicesindaco Daniele Frongia. Dei Giochi del 2024 non parla esplicitamente. Parla invece del dossier Euro 2020, gli Europei di Calcio che saranno ospitati in 13 diverse città europee. Alla Federcalcio che ha chiesto la disponibilità di Roma, la giunta capitolina ha detto sì. Spiega Frongia: «Gli Europei non sono le Olimpiadi. Gli impianti già ci sono e non sono richiesti interventi pesanti. Si possono fare. E senza sprechi».

Più chiaro di così.

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