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Raggi in un vicolo cieco. Tanti no e giunta in tilt: il M5S rischia di saltare

La sindaca: "Per sostituire il superassessore ci vorranno due persone". Nomine lontane

Raggi in un vicolo cieco. Tanti no e giunta in tilt: il M5S rischia di saltare

Roma - Il nuovo assessore al Bilancio e Patrimonio non c'è, sulla candidatura alle Olimpiadi nessun annuncio e l'Assemblea capitolina mette sotto accusa Virginia Raggi.

Dal primo settembre Marcello Minenna ha lasciato il suo ruolo-chiave, con il capo di gabinetto Carla Raineri e altri tre «tecnici» di Ama e Atac . Da allora, i no alla sindaca sono stati tanti e la ricerca dei successori è ad un punto morto, dopo il blitz della nomina-revoca di Raffaele De Dominicis.

Nell'aula, convocata dopo 20 giorni di buio, la Raggi spiega solo che per sostituire il superassessore ci vorranno due persone, perché la delega alle Società partecipate è stata separata. «Sto visionando curriculum - assicura - esaminando persone. Nel più breve tempo possibile procederemo».

In Campidoglio neppure si sa se la delega al Bilancio ce l'ha lei e una lettera di 70 dirigenti del Comune denuncia la paralisi della macchina amministrativa, senza direttive. A nche il magistrato Alfonso Sabella, ex assessore alla Legalità, lancia l'allarme.

Per tamponare la situazione esplosiva il fedelissimo della sindaca Raffaele Marra, ex-vicecapo di gabinetto diventato direttore del Personale malgrado le polemiche, una cosa l'ha dovuta fare: la proroga di Virginia Proverbio come vicaria del gabinetto decapitato. Era scaduta il 31 agosto, nessuno si era preoccupato e ora assistiamo alla proroga di un incarico scaduto. Ma solo fino al 31 ottobre, stesso termine del ruolo di Marra alle Risorse umane. Tutto temporaneo, dopo ci vorrà un rimpasto. Mentre rimane vacante la poltrona di direttore generale del Campidoglio, lasciata a luglio da Antonella Petrocelli , con 130 domande in attesa.

Marra ha fatto un'altra cosa, che sa tanto di repulisti-vendetta: ha firmato il trasferimento di tutto lo staff della segreteria di Minenna, suo nemico insieme alla Raineri perché imposti dal Direttorio M5S per guidare la Raggi. Una dozzina di dipendenti, che ha diviso e spedito in diverse sedi periferiche, all'Eur o altrove, invece di aspettare che a decidere fosse il nuovo assessore.

Quanto al No alla candidatura ai Giochi annunciato dal M5S, la Raggi non vuole metterci la faccia. Il vicesindaco Daniele Frongia rivela che non sarà lei ad incontrare il presidente del Coni Giovanni Malagò, come promesso. Mentre in serata si teneva un (a questo punto) inutile incontro tecnico fra delegazioni del Comune e del comitato promotore di Roma 2024, il Codacons annunciava un sondaggio: l' 85 per cento dei romani sarebbe favorevole ai Giochi.

La sindaca sembra sempre più isolata nel Movimento, con Roberta Lombardi e Carla Ruocco decise a non salire con lei sul palco della kermesse di Palermo. Lo ha messo in crisi, ma insiste nella solitaria sfida al verticismo grillino, che sembra autolesionistica. Fatti fuori i «tecnici» voluti dall'alto, difende Marra e Salvatore Romeo, capo della segreteria, osteggiati nel Movimento. «Ma Virginia - spiegano i ben informati- era già al secondo mandato da consigliere e per le regole del M5S non si può ricandidare. Deve costruirsi un futuro diverso.

E si gioca tutto».

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