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Rai, mezzo Cda lavora gratis. Ora una causa

Quattro degli otto membri del consiglio, in quanto pensionati continuano a non percepire alcun compenso, sia pur modesto, anche se sono stati eletti dal Parlamento e nonostante le responsabilità oggettive del loro incarico

Rai, mezzo Cda lavora gratis. Ora una causa

Nuovo terremoto alla Rai: Genséric Cantournet, Chief Security Officer di viale Mazzini, si è dimesso dopo infinite polemiche. Tutto è nato con l'intervento dell'Anac di Raffaele Cantone, che ha denunciato un conflitto d'interesse nell'assunzione del dirigente: ora Cantournet lascia e lo fa con stile, senza sbattere la porta, merce rara in un Paese oltre l'orlo di una crisi di nervi.

Si risolve, così, in maniera speriamo indolore, un caso particolarmente delicato di cui dovremo approfondire le conseguenze. Ma non basta. Dobbiamo denunciare una situazione paradossale: mentre si continua a discutere se sia legittimo o meno il tetto dei 24 mila euro di compenso annuo anche per coloro che rientrano nella categoria degli artisti della Rai, quattro degli otto membri del consiglio, i firmatari di questa lettera, in quanto pensionati, continuano a non percepire alcun compenso, sia pur modesto, anche se sono stati eletti dal Parlamento e nonostante le indubbie responsabilità oggettive del loro incarico. E debbono, anzi, pagare, di tasca propria la polizza annuale dell'assicurazione in grado di proteggerli, economicamente parlando, da eventuali errori amministrativi.

Tutto ciò è oggettivamente assurdo ed è proprio il caso di dire: in Rai, di tutto, di più. In questi due anni, il Cda ha, comunque, continuato e svolto regolarmente la sua attività nella convinzione che l'anomalia fosse tale da imporre di essere affrontata e risolta. Nulla di tutto questo è successo e, quel che è peggio, non c'è ancora nessun segnale all'orizzonte per risolvere la palese ingiustizia.

Vorremmo, allora, che si sapesse che proprio i quattro membri del Cda sono adesso in causa con la Rai di cui sono amministratori (l'udienza si svolgerà a fine maggio) per un semplice motivo: in genere, tutte le vertenze di questo mondo sono risolte dai giudici e noi abbiamo sincera fiducia nella giustizia. Per il resto, come abbiamo fatto in questi due anni, cercheremo di svolgere ancora al meglio il nostro lavoro per il bene della Rai e del sevizio pubblico. Nonostante tutto.

Arturo Diaconale, Carlo Freccero, Guelfo Guelfi, Giancarlo Mazzuca (consiglieri d'amministrazione della Rai)

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