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Rai, Padoan alla Vigilanza: "Procedete con la nomina del cda"

Il governo caldeggia la nomina del cda Rai, di fatto senza aspettare la riforma di Viale Mazzini

Rai, Padoan alla Vigilanza: "Procedete con la nomina del cda"

Ripartono le grandi manovre in casa Rai. E per il momento la tanto sbandierata riforma del servizio pubblico televisivo annunciata dal governo può aspettare. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, infatti, ha scritto al presidente della commissione di Vigilanza Roberto Fico chiedendo di procedere con la nomina del cda di Viale Mazzini, di fatto senza aspettare la riforma: "Sono a chiederle di voler cominciare le designazioni di spettanza della commissione al fine di procedere quanto prima al rinnovo dell’organo amministrativo della societa".

Nella lettera Padoan ricorda che "con l’approvazione il 25 maggio scorso del bilancio Rai dell’esercizio 2014 è venuto a scadenza il mandato del consiglio di amministrazione nominato nel 2012. Come a lei noto - prosegue il ministro - l’attuale normativa di riferimento prevede che il Consiglio di amministrazione della società sia composto di nove membri nominati dall’assemblea di cui sette designati dalla commissione da lei presieduta".

Nella lettera si ricorda che "come noto i consiglieri di amministrazine di Rai devono possedere specifici requisiti indicati dalla normativa di riferimento e dallo statuto e sono rieleggibili una sola volta". Proprio in relazione a questo la richiesta "di voler cominciare le designazioni di spettanza della commissione al fine di procedere quanto prima al rinnovo dell’organo amministrativo della società".

Su Facebook Roberto Fico commenta che Padoan ha indirizzato alla commissione: "Governo e maggioranza vogliono nominare i nuovi vertici della Rai con la legge Gasparri. Dopo aver dichiarato di volerla cambiare, dopo aver messo il Parlamento nella condizione di non poter approvare in tempo utile una buona riforma (il governo infatti ha paralizzato le commissioni imponendo di attendere il suo ddl, quando sia alla Camera sia al Senato tutte le forze politiche avevano già depositato delle proposte di legge), dopo non essere stati neanche in grado di presentare un testo accettabile, ci fanno ritornare al punto di partenza".

"Hanno generato un caos incredibile - accusa Fico - una riforma ancora in corso di esame, il cda scaduto e un’azienda impossibilitata a programmare. Dimenticate le belle parole di Renzi sul futuro della tv pubblica. L’obiettivo è uno solo: spartire e occupare il territorio Rai. Lottizzare, in una parola. Credetemi, non c’è altro".

Sull'argomento interviene anche Maurizio Gasparri (Forza Italia): "Il governo ha deciso - scrive su Twitter - per le nomine Rai si applica la legge Gasparri. Non doveva essere poi tanto male". "La richiesta del ministro Padoan alla commissione di Vigilanza Rai di procedere al rinnovo del consiglio di amministrazione dimostra che la riforma della governance del governo è un bluff". Lo affermano in una nota i deputati 5stelle della commissione di Vigilanza Rai. "La verità - sostengono i portavoce M5S - è che Gasparri e Renzi sono d’accordo nel disegno gattopardesco di cambiare tutto perché nulla cambi. I cittadini avranno un’azienda pubblica radiotelevisiva come un mostro a due teste: il cda lottizzato dai partiti che vogliono Forza Italia e le paccottiglie
centriste, e l’amministratore delegato con i super poteri che vuole il presidente del Consiglio. Lo stesso Renzi intanto umilia i suoi senatori e il relatore del provvedimento, e con questi il parlamento tutto".

Dal governo arriva una precisazione. Il sottosegretario alla telecomunicazioni Antonello Giacomelli spiega che "un lungo periodo di prorogatio" del cda Rai genererebbe "immobilismo, per l’azienda un costo inaccettabile" e "in contraddizione con la volontà di migliorare la Rai".

E spiega in Aula al Senato che un "rapido passaggio" della riforma Rai "alla Camera non è nei fatti".

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