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Raid sul petrolio, ecco i razzi iraniani

Riad mostra le armi e accusa Teheran. Trump: inasprire le sanzioni

Raid sul petrolio, ecco i razzi iraniani

New York Donald Trump ordina nuove sanzioni all'Iran, Riad accusa formalmente Teheran di essere dietro l'attacco alle strutture petrolifere, Hassan Rohani minaccia di disertare l'Assemblea Generale dell'Onu. La tensione nel Golfo rimane alle stelle, mentre il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, spiega che l'Onu ha inviato degli esperti in Arabia Saudita per partecipare all'indagine internazionale sugli attacchi di sabato scorso, e che «sono già partiti».

Intanto, però, il colonnello Turki al-Malki, portavoce del ministero della Difesa di Riad, ha mostrato in una conferenza stampa i resti di un missile Cruise e dei droni usati nell'attacco alle raffinerie Aramco, affermando che sono la «prova innegabile» che dietro ci sia Teheran. «È stato lanciato dal nord e indiscutibilmente sponsorizzato dall'Iran - ha detto -. Stiamo lavorando per conoscere l'esatto punto di lancio». Trump, da parte sua, ha accantonato per il momento l'idea di una riposta militare, puntando sulla leva finanziaria. E su Twitter ha scritto di aver «ordinato al segretario del Tesoro di aumentare in modo sostanziale le sanzioni contro la Repubblica Islamica». Il contrario di quanto richiesto da Teheran per sedersi al tavolo con Washington. «Se gli americani vogliono davvero negoziare, devono porre fine a tutte le pressioni contro l'Iran», ha avvertito Rohani, che potrebbe addirittura, con un gesto clamoroso, disertare la partecipazione all'Assemblea Generale Onu.

Gli Usa, infatti, non hanno ancora emesso i visti per permettere al presidente, al ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif e al resto della delegazione di arrivare a New York. E se i permessi non arriveranno nelle prossime ore, riporta l'Irna, il governo iraniano sarebbe pronto ad annullare la sua presenza. Qualsiasi eventuale azione ostile degli Usa, ha avvertito ancora l'agenzia, troverà «un'immediata risposta». A gettare benzina sul fuoco è il segretario di Stato Usa Mike Pompeo, che dopo l'incontro a Gedda con il principe ereditario Mohammed bin Salman, ha definito «l'attacco al petrolio da parte dell'Iran un atto di guerra».

Intanto, a Washington, il Commander in Chief ha nominato il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca: il successore di John Bolton sarà Robert O'Brien, alto dirigente del Dipartimento di stato.

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