Politica

Raid Usa, ucciso l'«Imprendibile»

Attacco aereo in Libia, morto Belmokhtar. Ma per i jihadisti sarebbe sfuggito anche stavolta

Per la prima volta dalla caduta del colonnello Gheddafi gli americani hanno lanciato un attacco aereo in Libia bombardando una riunione di terroristi. L'obiettivo principale era Mokhtar Belmokhtar, super-ricercato algerino, che ha finanziato la guerra santa con i rapimenti di dozzine di occidentali. Il governo libico di Tobruk ha annunciato che «il Guercio» (Belmokhtar ha perso un occhio in Afghanistan) è morto. Il Pentagono sta verificando l'esito del raid, che avrebbe ucciso almeno sette terroristi. Una fonte anonima vicina ai gruppi jihadisti colpiti sostiene che Belmokhtar sarebbe ferito o sfuggito miracolosamente al raid. Non a caso l'uomo è soprannominato «l'Imprendibile». L'attacco mirato è scattato nella notte fra sabato e domenica con una squadra di caccia bombardieri decollati da una portaerei. Prima e dopo il raid sono stati impiegati i droni, probabilmente partiti dalla base Usa di Sigonella. I caccia Usa hanno colpito nei dintorni di Agedabia, una città libica della Cirenaica, vicina alla costa, 160 km a Est di Bengasi. Il pesce grosso era Belmokhtar, feroce leader integralista del Maghreb, che addirittura Al Qaida considera troppo spregiudicato. A 19 anni, in Afghanistan, conobbe Osama bin Laden e poi si è fatto le ossa nel carnaio algerino. In nome del suo portafoglio e della guerra santa Belmokhtar ha contrabbandato sigarette guadagnandosi il nomignolo di «mr Marlboro» per poi passare a droga, armi e traffico di essere umani. Negli ultimi anni Belmokhtar si è dedicato al rapimento di dozzine di occidentali (tra cui alcuni italiani: i coniugi Cicala, Sandra Mariani e la cooperante Rossella Urru) che hanno fatto incassare al suo gruppo di tagliagole, sempre più indipendente da Al Qaida nel Maghreb, almeno 50 milioni di euro. Nel gennaio 2013, pochi giorni dopo l'intervento militare francese in Mali, Belmokhtar fa occupare per rappresaglia l'impianto di gas algerino di Amenas dal battaglione «di coloro che firmano con il sangue».

Il clamoroso attacco terroristico si conclude con la morte di 38 tecnici stranieri presi in ostaggio.

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