Cronache

Le razze killer? A volte sono buonissime

In Usa un pitbull salva un bimbo sordo da un incendio. Ma non è l'unico caso

Le razze killer? A volte sono buonissime

Lista bianca, lista nera, lista dei cani killer. Ci sono Paesi che li hanno messi fuori legge tout court, altri che chiedono il patentino per chi li acquista, altri dove sono soltanto guardati con un occhio speciale. Ovunque hanno una cattiva fama. Sono i cosiddetti pitbull, un cocktail di varie razze, accomunate dal fatto che uomini senza scrupoli li hanno usati nei combattimenti clandestini e i bulli di quartiere li usano come armi. Se allevati con un'educazione consapevole, diventano cani affidabili e affettuosi come qualunque altro. Ce lo dimostra la storia di Ace un pitbull di due anni che ha salvato la vita di Nick, il suo padroncino tredicenne, sordo dalla nascita, ma in grado di percepire qualcosa grazie a due protesi acustiche. Nick aveva ottenuto dalla mamma il permesso di stare da solo in casa, assieme al fido Ace. Il ragazzino ricorda che stava dormendo quando ha sentito Ace leccargli in modo ossessivo la faccia, come mai aveva fatto. A quel punto ha avvertito un odore acre di fumo e, da bravo allievo, ha ricordato le istruzioni degli insegnanti in caso di incendio. Senza scarpe e mezzo nudo, si è premuto la T-shirt sul viso, è riuscito ad agguantare il cellulare sul comodino e, scortato dal suo asso nella manica, ha guadagnato la porta sul retro. Una volta in giardino ha chiamato i pompieri e la mamma. «Non potevo sentire niente», ha detto Nick alla stampa, «perché non stavo portando le protesi. Ci ha pensato Ace a sentire».
A Vargas, in Venezuela, ogni anno si commemora Orion, una femmina di Rottweiler che, durante l'inondazione della cittadina, invece di fuggire, tornò verso il fango per salvare una bambina di 8 anni e un ragazzino di 13.
Anche a Sanremo tutti si ricordano di Ares, il Dobermann che è andato ad avvertire le auto di passaggio che il suo padroncino stava morendo sotto il peso di un massiccio cancello caduto. E lo ha salvato.
A Bar Boston, piccola cittadina canadese, Austin aveva 11 anni quando un puma tentò di attaccarlo alla schiena. Si chiamava Angel di nome e di fatto, il suo Dogo argentino che, appostato nei pressi, gli salvò la vita.

Forse converrebbe fare un'unica lista: quella degli angeli con la coda.

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