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Razzismo, Di Maio con Salvini Tutti i mal di pancia dei grillini

I due vicepremier in sintonia: «L'emergenza? Non esiste» Ma il M5S si spacca. Lega, distinguo di Zaia dal segretario

Razzismo, Di Maio con Salvini Tutti i mal di pancia dei grillini

Anche se il ministro dell'Interno Matteo Salvini liquida come una «sciocchezza» l'esistenza di un'emergenza razzismo in Italia, dopo gli ultimi fatti di cronaca l'allarme è scattato eccome. Il clima sull'argomento è incandescente e sul razzismo si sta combattendo una battaglia tra opposti schieramenti culturali, con strumentalizzazioni e esagerazioni da entrambe le parti. Ma soprattutto il Movimento Cinque Stelle comincia ad agitarsi per la linea del vicepremier Luigi Di Maio che appoggia senza imbarazzi quella di Salvini.

Il ministro dell'Interno nega il problema e cerca di minimizzare («ogni aggressione va punita e condannata»), ma sottolinea che «l'immigrazione di massa permessa dalla sinistra negli ultimi anni non ha aiutato» e che «negli ultimi tre giorni, nel silenzio generale, la polizia ha arrestato 95 immigrati, mentre altri 414 sono stati denunciati». Di Maio si mostra perfettamente in sintonia con l'alleato di governo ricordando che il numero delle aggressioni è in linea con il passato: «Il tema del razzismo - dice il ministro M5s - va affrontato senza strumentalizzazioni politiche perché se si usano questi episodi per andare contro il governo allora non si sta affrontando culturalmente il problema». Anche Roberto Fico, espressione dell'ala più a sinistra del Movimento, sembra spiazzato dalla posizione del vicepremier: «Qualsiasi episodio di razzismo, anche se ce ne fosse soltanto uno oggi, va combattuto senza se e senza ma», sostiene il presidente della Camera. Ad essere in fermento, senza più orientamento su uno dei punti saldi del M5s, è soprattutto la base grillina. Ma anche un fedelissimo di Di Maio come Vincenzo Spadafora, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, va controcorrente e chiama in causa la politica, parlando della «necessità di creare un argine agli episodi di razzismo smettendo di soffiare sul fuoco». Lo stesso fa il pentastellato Lorenzo Fioramonti, sottosegretario all'Istruzione: «In Italia l'emergenza razzismo c'è ora come c'è stata in passato».

Fino a ieri gli episodi che hanno avuto come bersaglio immigrati sono stati minimizzati e relegati alle pagine di cronaca. Adesso la questione è esplosa politicamente, anche la Cei ha espresso preoccupazione, e il governo fatica anche ad arginare gli attacchi delle opposizioni, soprattutto del Pd, che ha fatto subito scudo intorno alla giovane atleta presa di mira annunciando per settembre una grande mobilitazione, oltre ad un presidio in programma oggi, per rispondere al clima d'odio degli ultimi tempi. Una manifestazione organizzata dalla Lega ci sarà invece il 2 agosto. Salvini tira dritto, continuando a negare il problema. Ma per i partiti di opposizione è lui ad alimentare l'ostilità contro gli stranieri. «Salvini il razzismo esiste e tu lo nutri ogni giorno con il tuo linguaggio di odio», twitta la senatrice Vanna Iori, seguita dal segretario Maurizio Martina, promotore della manifestazione di settembre, che sotto l'hashtag «basta razzismo» scrive: «Chi nega la spirale razzista che sta crescendo nel Paese se ne rende complice». Matteo Renzi parla di una vera e propria «emergenza educativa e culturale». «Sono certo - scrive su Facebook l'ex premier - che nessuno può negare l'evidenza, specie chi, stando al governo, rappresenta anche noi. Combattiamo insieme la schifezza chiamata razzismo. Attacchi che non sembrano preoccupare Salvini: «La sinistra usa ogni mezzo pur di attaccarmi.

Da ministro combatto e combatterò ogni forma di violenza: non mi spaventano mafiosi e terroristi, figuriamoci se mi fanno paura i chiacchieroni di sinistra». E se la vicepresidente della Camera di Forza Italia Mara Carfagna invita le istituzioni a «fermare la deriva razzista», il governatore del Veneto Luca Zaia esprime solidarietà nei confronti di Daisy: «È stato colpito un immigrato regolare che peraltro corre per il nostro paese e ha l'unica colpa di avere la pelle di colore diverso»

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