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Reddito, tempi molto serrati Il rischio-flop è elevatissimo

Agli extracomunitari converrà di più non lavorare: il sussidio è maggiore dei salari. Centri ancora al palo

Reddito, tempi molto serrati Il rischio-flop è elevatissimo

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto, il reddito di cittadinanza è diventato realtà. Il provvedimento è stato incardinato al Senato e la relatrice è la stessa presidente della commissione Lavoro, la M5s Nunzia Catalfo, estensore nella passata legislatura di una proposta di legge sul sussidio. Ora si tratta di stabilire se si riuscirà a rispettare una tabella di marcia dai tempi molto stretti.

Il reddito si potrà richiedere, come anticipato dal vicepremier Luigi di Maio, presso gli uffici postali oppure tramite Internet o presso i Caf abilitati previa stipula di una convenzione con l'Inps. L'istituto previdenziale dovrà, nell'arco di tempo di poco più di un mese, ultimare la predisposizione della modulistica. Una volta presentate le domande, l'Inps entro due settimane è tenuta alla verifica dei requisiti (Isse inferiore a 9360 euro e patrimonio sotto i 6mila euro per singolo componente del nucleo).

Ottenuto il via libera, il richiedente può ritirare la carta Rdc che assomiglia a una carta Postepay e attraverso a quale sarà erogato il beneficio (500 euro mensili per componente del nucleo che possono arrivare a 1.050 euro in base ai componenti della famiglia) più il contributo per l'abitazione (150 euro se si ha il mutuo o 280 euro se si vive in affitto). Si possono prelevare in contanti fino a 100 euro al mese per singolo individuo (210 euro se la famiglia è numerosa). Se la disponibilità non viene spesa entro i 30 giorni successivi all'accredito, il mese seguente il reddito viene decurtato del 20 per cento. Ogni sei mesi è prevista una verifica che porta all'azzeramento della disponibilità oltre il tetto di una mensilità del sussidio. La carta Rdc non si può utilizzare per giochi d'azzardo.

Entro trenta giorni dal riconoscimento del beneficio (e quindi da maggio), i percettori del reddito dovranno recarsi a un centro per l'impiego e firmare un Patto per il lavoro con il quale si dichiareranno disponibili ad iniziare un percorso di formazione e ad accettare eventuali offerte congrue. Considerato che le procedure di assunzione dei navigator devono ancora essere avviate e che i centri dipendono dalle Regioni, è difficile che il sistema possa funzionare a pieno regime prima dell'estate.

Di qui le polemiche che si insinuano sui legittimi dubbi circa il funzionamento della misura. «Il ministro Di Maio annuncia che le prime erogazioni del reddito di cittadinanza arriveranno il 27 aprile, esattamente il primo giorno della campagna elettorale per le europee», ha sottolineato il capogruppo Fdi alla Camera, Francesco Lollobrigida ricordando che nel 2014 gli 80 euro di Renzi furono bollati da M5s come «mancia elettorale».

Non meno preoccupanti sono i potenziali effetti sui percettori stranieri (e anche italiani). Gli immigrati, infatti, in molti casi hanno redditi sotto la soglia necessaria per accedere alla misura. Ad esempio, i 165mila dipendenti in agricoltura hanno registrato nel 2017 un reddito medio di 7500 euro, mentre i 418mila lavoratori domestici hanno assommato 7.400 euro, mentre i 368mila precari raggiungono gli 8.700 euro.

Se residenti in Italia negli ultimi 10 anni di cui due continuativi, potrebbero quanto meno ottenere un'integrazione o addirittura essere incentivati ad abbandonare il proprio posto.

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