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Berlusconi prepara la battaglia "Al referendum pronti al no"

Il leader di Forza Italia scrive ai suoi: "Riforma cucita su misura sul Pd. Dobbiamo prepararci fin da ora alla battaglia"

Berlusconi prepara la battaglia "Al referendum pronti al no"

"Dobbiamo prepararci al no". A pochi mesi dal referendum sulle riforme costituzionali, Silvio Berlusconi chiama a raccolta i suoi perché in autunno si voti compatti a quello che lo stesso premier ha trasformato in un referendum sul governo.

"Cari amici è necessario prepararci fin d'ora nel migliore dei modi al referendum costituzionale che si terrà in autunno sulla riforma costituzionale imposta dal Pd e dal premier Renzi", ha scritto il leader di Forza Italia ai coordinatori regionali e provinciali, "Ora dobbiamo organizzarci con gli altri partiti del centrodestra per condurre la battaglia referendaria contro questa riforma sbagliata e illiberale. È un battaglia da fare con serietà spiegando le ragioni del nostro no, ma anche il tentativo di Renzi, premier mai eletto, di usare il referendum in modo improprio per legittimarsi politicamente".

Non bisogna, secondo il Cavaliere, aver paura di sovrapporsi alle altre forze di opposizione: "In questa battaglia le nostre posizioni potranno in parte coincidere con quelle di alcune forze della sinistra e con il Movimento 5 stelle", avverte, "È importante però non confondere le nostre posizioni con le loro: le ragioni del nostro no sono diverse e naturalmente diversissima, anzi opposta, è la prospettiva politica nella quale ci poniamo. Nelle prossime ore una circolare del settore organizzativo vi fornirà le indicazioni necessarie per attivare in ogni regione e provincia comitati per il no analoghi a quello creato a livello nazionale".

In particolare Berlusconi se la prende con la riforma "che limita gli spazi di democrazia senza rendere il sistema istituzionale né più efficiente né meno costoso".

"Una riforma cucita su misura per le esigenze del Pd, tanto più grave perchè approvata da una maggioranza parlamentare che deriva da una legge elettorale dichiarata incostituzionale", ricorda nella lettera l'ex premier.

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