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Referendum, Renzi fa la vittima: "Contro il sì è caccia all'uomo"

Renzi difende la riforma costituzionale: "È un voto sul futuro del Paese, non sul mio". E assicura: "Tanti di Lega e M5S voteranno sì"

Referendum, Renzi fa la vittima: "Contro il sì è caccia all'uomo"

"Ieri a Torino si è parlato molto del futuro della città e del Paese ma non si è mai toccato il futuro personale del presidente del Consiglio". Da Palazzo Chigi smentiscono le indiscrezioni di stampa secondo cui, in caso di vittoria del "no" al referendum costituzionale, Matteo Renzi sarebbe pronto a cambiare mestiere. Nessuna "rivelazione", sottolineano da palazzo Chigi, nessuna "confessione" ai suoi parlamentari, "con buona pace di chi oggi lo scrive su qualche quotidiano Renzi ha solo evidenziato come questa riforma sia l'unica occasione concreta dopo anni per semplificare il Paese e che un'eventuale bocciatura lascerebbe l'Italia ferma per decenni".

Molto probabilmente Renzi nonsta pensando nemmeno lontanamente di lasciare la poltrona in caso di vittoria del fronte del "no". Sa bene che le probabilità che la riforma costituzionale passi attraverso le forche del referendum è remota. Ci spera, questo dì, ma non è più disposto a scommetterci la presidenza del Consiglio. Da qui il cambio di strategia e la spersonalizzazione del voto del prossimo 4 dicembre. "Il voto non è tra simpatia e antipatia ma tra chi vuole cambiare e no - spiega ai microfoni di Radio Anch'io - tra chi difende la costituzione dalla svolta autoritaria c'è anche Foza nuova... Chi la difende la dovrebbe almeno leggere, il presidente del Consiglio viene scelto dal capo dello Stato, non eletto dai cittadini". Renzi smentisce il titolo della Stampa per cui in caso di sconfitta al referendum cambierebbe mestiere: "Il confronto con Gramellini è in streaming, ascoltatelo e non troverete nulla di tutto questo. Non parliamo del futuro mio o del governo, a inizio referendum abbiamo sbagliato a impostare la questione così - incalza - ma ora il referendum è su cosa succede all'Italia nei prossimi vent'anni, un futuro che ve oltre i tempi di questo governo".

Renzi ostenta sicurezza. Al di là dei sondaggi che lo danno sotto, si dice convinto del fatto che, mentre la classe dirigente eletta al Senato fa campagna per il "no", gli elettori voteranno a favore delle riforme. "Molta gente di centrodestra, del Movimento 5 Stelle e della Lega - dice - voterà sì". E, citando gli attacchi sulla rete a Roberto Benigni e le parole di Fedele Confalonieri al Corriere della Sera, secondo cui molti si vergognano di dire che votano "sì" perché non "fa fino", spiega che "si è creata una caccia all'uomo mediatica verso chi non la pensa come alcuni esegeti della Carta costituzionale".

Quindi, lancia un appello: "Viviamo i prossimi due mesi con calma, la decisione da prendere è seria, ma sarebbe importante avere un tono e uno stile più misurato, lo dico per primo a me stesso".

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