Politica

Referendum, lo spot truffa spopola in Rai ma sparisce dal sito del governo

È scontro sullo spot informativo sul referendum. La Boschi: "È conforme alla legge". Ma non c'è sul sito del governo

Referendum, lo spot truffa spopola in Rai ma sparisce dal sito del governo

"Il titolo del quesito è chiaramente falsato e tendenzioso". Il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, primo firmatario del question time rivolto oggi da Giorgia Meloni a Maria Elena Boschi, è furente con il governo. Ce l'ha con lo spot che spopola su tutte le reti della Rai e che tifa spudoratamente per il "sì" al referendum. Il ministro per le Riforme lo difende a spada tratta. Eppure non è stato ancora caricato sul sito del governo, nonostante sia obbligo della Pubblica amministrazione pubblicare tutte le iniziative di comunicazione istituzionale.

"Quale sarebbe stato il quesito del referendum se si fosse votato sulla vostra 'buona scuola': volete una buona scuola, si o no?". La Meloni prende di petto la Boschi. E la sfida sullo spot che sta facendo infuriare tutti gli italiani. Una vera e propria vergogna per un servizio pubblico pagato dagli italiani con una apposita tassa. "Da quando ci sono governi non eletti - tuona la Meloni - accade semplicemente che date dei titoli surreali alle leggi e poi pretendete pure che siano considerati il merito della legge stessa". Rispondendo in Aula alla Camera all'interrogazione di Fratelli d'Italia, la Boschi non solo rivendica la validità dello spot ma lo difende a spada tratta. "È puramente informativo e non dà giudizi di merito", dice assicurando che "è stato sottoposto al vaglio preventivo dell'Autorità garante". "Quindi - rimarca - è pienamente conforme alle leggi vigenti".

Lo spot che è in onda dall'8 ottobre sugli spazi gratuiti presenti nelle reti televisive della Rai è stato predisposto dalla presidenza del Consiglio dei ministri per informare i cittadini sulla data del voto, il 4 dicembre, e poi dà lettura del quesito. Peccato che il quesito stesso dia una truffa. Tanto che le opposizioni sono ricorse al Tar per farlo riscrivere. Non solo. Sebbene la Boschi si sbracci per difenderlo non spiega per quale arcano motivo, nonostante sia obbligo della Pubblica amministrazione pubblicare tutte le iniziative di comunicazione istituzionale, lo spot non sia ancora stato caricato sul sito del governo.

Non viene nemmeno indicato chi lo ha realizzato, con quali costi e in base a quale procedura.

Commenti