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In Regione scoppia la rissa Lega-M5s: "Cialtroni e ignoranti", "Ma vaffa..."

La Gancia: "Non avete mai lavorato". E il pentastellato se ne va

In Regione scoppia la rissa Lega-M5s: "Cialtroni e ignoranti", "Ma vaffa..."

Torino - Volano gli stacci al Consiglio regionale di Torino dove, tra espulsioni e allontanamenti volontari, a metà seduta l'aula era semideserta, per un tutti contro tutti dove svetta la litigata tra la Lega e il Movimento 5 stelle.

A scaldare gli animi a Palazzo Lascaris, è stata la decisione presa ieri dall'Amministrazione comunale pentastellata che ha votato lo stop in Val di Susa ai lavori per l'Alta velocità per la Torino-Lione.

L'attacco più feroce è arrivato dalla capogruppo del Carroccio Gianna Gancia: «Sono preoccupata - ha detto - per il Paese che deve pagare le tasse a cialtroni e ignoranti che non hanno voglia di lavorare». Parole alle quali ha prontamente replicato Davide Bono ex capogruppo pentastellato, che in direzione della leghista della prima ora ha urlato: «Adesso basta», ed è uscito dall'aula bofonchiando una frase poco educata che si può tradurre in: «Andate a quel paese».

A quel punto il Consiglio è stato sospeso per qualche minuto, poi anche la cuneese Gancia è stata espulsa dall'aula, in quanto si è rifiutata di chiedere scusa ed anzi ha rincarato la dose: «Sono solo dei fannulloni nullafacenti», ha ribadito. Un perdere le staffe che non è tipico della Gancia, dietro al quale c'è un retroscena: non appena la leghista ha iniziato a parlare della necessità di costruire la Tav, dai banchi dei grillini ha iniziato a salire un brusio fatto di insulti e frasi poco gentili rivolti alla collega del Carroccio, tant'è che a fine seduta Gianna Gancia ha ricevuto la solidarietà delle colleghe anche di altri partiti.

Durante il dibattito sulla Tav in Consiglio regionale è quindi emerso in maniera palese, quello che a stento, si è cercato di nascondere durante il consiglio comunale di Torino, ossia la divergenza di opinioni sul «caso Tav», con una Lega che deve rispondere ai tanti imprenditori piemontesi ai quali ha garantito di voler sostenere la realizzazione delle grandi opere e, dalla parte opposta, i grillini che intendono mantenere le promesse al movimento No Tav, al quale avevano garantito il blocco dell'opera. È difficile pensare che il pesante attacco della capogruppo della Lega, contro il Movimento 5 stelle, non sottenda a malumori e divergenze che si fanno sempre più palesi, anche tra gli alleati di Governo. Sintomatico di questo sono state anche le parole scaturite dal litigio tra il capogruppo del Pd Domenico Ravetti e il consigliere leghista Benito Sinatora. «Avete dimenticato il Piemonte», ha incalzato Ravetti scatenando la reazione dell'esponente del Carroccio: «Non ci facciamo insultare, siamo sempre stati a favore della Tav».

A chiudere il litigioso consiglio regionale, ci ha pensato il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino: «Quanto è accaduto in Consiglio comunale è uno schiaffo alla città che lavora.

E l'analisi costi-benefici è una pantomima».

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