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Le Regioni dalle uova d'oro: soldi a tutti, il merito non vale

L'Abruzzo premia dirigenti e dipendenti valutandoli al massimo del profitto, in Sardegna il bonus supera la retribuzione fissa

Le Regioni dalle uova d'oro: soldi a tutti, il merito non vale

Una mucca alle cui tette si allattano tutti. Una gallina che l'ovetto d'oro non lo nega a nessuno. Quella delle cosiddette retribuzioni di rendimento per i dipendenti regionali è una lotteria che ha solo biglietti vincenti. Con premi a cinque cifre per i più fortunati, che sono i dirigenti.

È tutto leggibile sui siti internet delle varie regioni, alla voce «performance», nella sezione «amministrazione trasparente», che poi così trasparente non è, se è vero che alcune delle più popolose regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Lazio) non pubblicano i dati. Se clicchi ti rimbalzano con una «pagina in allestimento» o qualcosa del genere. Un mezzuccio per sfuggire al dettato del decreto legislativo 33/2013 che pure viene richiamato.

Ma forse quello che spinge alcune regioni a non pubblicizzare i premi ai dirigenti è solo pudore. Perché a leggere le cifre di chi invece questi dati li fornisce c'è da arrossire. Prendete l'Abruzzo, regione di centrosinistra governata da Luciano D'Alfonso: gli ultimi dati sono relativi al 2013 e riguardano gli 89 dirigenti, che incassano in totale 783.180,34 euro in soli premi. La gran parte di loro si mette in tasca 10.895,59 euro l'anno, ma c'è anche chi esagera: due dirigenti incassano bel 14.344,06 euro e quattro fanno bingo con 11.433,53 euro. Una beneficiata che però non riguarda solo i gradi apicali ma tutto il personale: per il 2012 ai 1459 dipendenti (tra personale di catogoria e posizioni organizzative) sono andati 6.664.282,14 euro, quasi tutto il bottino previsto di 6.859.129,67 euro. Questo perché praticamente tutti i dipendenti sono stati valutati al massimo del profitto, alla faccia del principio per cui il reddito di rendimento dovrebbe premiare solo i più bravi. Ma evidentemente all'Aquila il talento non manca: dei 1.459 dipendenti solo 10 sono stati valutati a zero, uno tra 41 e 60 centesimi, cinque da 61 a 80 e 1.443 da 80 a 100, meritandosi quindi il premio pieno.

Restiamo in Centro Italia e spostiamoci in Umbria, altra regione di centrosinistra. Anche qui le performance dei dirigenti e dei dipendenti sono altissime, se è vero che per il 2011 i dipendenti hanno incassato 1.559.017,25 euro di premi produttivi, lasciando per strada solo 1.836,28 euro. E i dirigenti si sono intascati 1.050.672,14 euro, quasi tutto il montepremi. Grazie a questa perfezione la gran parte dei 61 dirigenti di stanza a Perugia si sono messi in tasca 10.877,95 euro, anche se molti, evidentemente più bravi, hanno avuto anche di più: il superman Gianni Giovannini, dirigente sanitario, ha tirato su ben 23.798,37 euro di soli premi, portando il suo reddito complessivo a oltre 115mila euro.

Ma è la Sardegna uno dei bengodi del dirigente regionale. La retribuzione di risultato relativo all'anno 2011, liquidata nel 2012, è stata per buona parte dei 145 dirigenti di 25.623,13 euro. Qualcuno sfonda anche quota 30mila euro e Giovanni Antonio Carta tocca addirittura quota 48.834,06: in pratica per lui la voce relativa ai premi supera la retribuzione fissa e la retribuzione di posizione. Lo stipendio complessivo più ricco è quello di Massimo Temussi, con 161.812 euro lordi.

E anche la piccola (e autonoma) Val d'Aosta si mostra piuttosto generosa con i suoi dirigenti, anche se meno delle altre: secondo i dati resi noti da Aosta i 137 dirigenti per il 2013 si sono visti riconoscere un bonus complessivo di 719.818,32 euro, pari a 5.254,15 euro ciascuno. L'ammontare più alto, 7.922,32 euro, spetta curiosamente al dirigente che si occupa del casinò di Saint-Vincent: l'unico che alla roulette o al blackjack vince ogni anno.

(2. Continua)

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