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Regioni sempre più sprecone, 75 miliardi finiscono in fumo

Studio Confcommercio: se l'Italia fosse virtuosa come la Lombardia si risparmierebbero 21 miliardi di tasse

Regioni sempre più sprecone, 75 miliardi finiscono in fumo

Sul banco d'accusa ci sono le Regioni. Quattro euro su dieci della spesa pubblica degli enti locali sono solo sprechi e inefficienze. Se tutte si comportassero come la più virtuosa, la Lombardia, si potrebbe evitare di sperperare 74,3 miliardi di euro, 53 si potrebbero reinvestire e il risparmio di 21 miliardi potrebbe servire per tagliare le tasse e fare i necessari investimenti pubblici.

Il rapporto «La spesa pubblica locale», presentato ieri da Confcommercio, arriva a conclusioni sconfortanti. Gli ultimi dati disponibili sono quelli del 2013 e i costi della pubblica amministrazione locale ammontano a 176,9 miliardi di euro, quasi la metà dei quali (il 42%) sarebbero evitabili, se solo si prendesse esempio da chi meglio gestisce il denaro.

Il ragionamento parte del livello della spesa pubblica procapite della Lombardia (complessivamente tra Regione, Province, Comuni e comunità montane), per chiedersi quanto si spenderebbe se in ciascuna regione il livello dei servizi fosse erogato agli stessi prezzi.

«In Italia -dice il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli-, si spende troppo denaro dei contribuenti e lo si spende male. Una vera beffa, che accresce pericolosamente la distanza tra cittadini e istituzioni. Chiediamo con forza un'applicazione rigorosa dei fabbisogni e dei costi standard a tutte le funzioni pubbliche e di governo. Ne conseguirebbe un ingente taglio alla spesa pubblica improduttiva».

Con un piano contro sprechi e inefficienze si potrebbe rilanciare l'economia e addirittura portare la pressione fiscale al 40,8% entro il 2019. «Una sfida eccezionale ma possibile», assicura Sangalli.

Secondo le stime dell'organizzazione, sarebbe necessaria una crescita di 3-4 decimi di punto in più all'anno rispetto alle stime del Def e un blocco della spesa pubblica complessiva nominale ai livelli del 2016 (828 miliardi di euro).

Invece, ecco il quadro attuale: le Regioni a statuto speciale spendono mediamente il 39% in più rispetto alle altre; quelle piccole il 12,5% in più di quelle grandi. Se la Lombardia è la migliore per costi, quantità e qualità dei servizi pubblici locali, seguita dal nord est, il fanalino di coda rimane il sud, con la Sicilia all'ultimo posto. La spesa media pubblica pro capite in Italia è di 2.937 euro, con il picco di due regioni a statuto speciale: Valle d'Aosta (7.159 euro per abitante) e Trentino Alto Adige (6.470 euro).

In Puglia (2.512 euro) e Lombardia (2.587 euro) i valori più bassi. Mediamente al Nord-est si spendono 3.165 euro, al Centro 2.975 euro e al Sud 2.915 euro. Per Confcommercio si potrebbero risparmiare 350 euro per abitante in media nazionale, 1.267 euro nelle regioni a statuto speciale e 582 euro in quelle piccole a statuto ordinario.

Denaro prezioso.

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