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Renzi apre alla sinistra: "I nostri avversari non sono quelli che se ne sono andati"

Matteo Renzi alla direzione nazionale del Pd: "O il Pd blocca il populismo oppure il populismo vince solo in Italia". Ed apre ai bersaniani: "I nostri avversari alle elezioni non sono quelli che se se ne sono andati via di qui"

Renzi apre alla sinistra: "I nostri avversari non sono quelli che se ne sono andati"

Nella direzione nazionale del Partito democratico Matteo Renzi parla a tutto campo, a partire da una questione tutta interna alla sinistra: "Sulla sicurezza e sul lavoro serve una grande battaglia culturale contro i nostri avversari, che non sono quelli che se ne sono andati via da qui". Sembra quasi una carezza agli ex colleghi di partito, i bersaniani, che da tempo hanno dato vita a una nuova formazione politica, Mdp. Renzi del resto ha le idee chiare: il Pd è il baricentro ma con il Rosatellum "serve una coalizione più ampia".

Il messaggio più forte che Renzi manda al suo partito è questo: "Oggi il momento è semplice, o il Pd blocca il populismo o il populismo vince solo in Italia". Ed ha aggiunto: "Non alimentate polemiche, lavoriamo per riportare il Pd al governo".

"L'Italia svolge la sua funzione portando a casa i suoi risultati, ma dovrà superare degli scogli a partire dal fiscal compact. Dobbiamo sostituire davvero la parola austerity con crescita. Su questo punto si gioca essere o meno di sinistra". Il segretario ha sottolineato il lavoro svolto dal governo: "Sulle banche ha gestito bene sia il caso di Siena (Mps, ndr) che quello delle banche
venete, con il fantasma delle decisioni sbagliate prese nel 2012-2013". Intanto, ha proseguito Renzi, "questo Paese ha più posti di lavoro, il Pil cresce, i consumi aumentano". Per il leader democratico "la discussione vera non è sui massimi sistemi ma su questi problemi".

Sulla riforma elettorale spunta una metafora calcistica: "Meno male che non c'è Giachetti, perché se no ci potrebbe raccontare quante volte alcuni nostri amici hanno cambiato idea sulla legge elettorale: ci vorrebbe la Var!". Poi cita Bersani (ma senza citarlo): "Chi mi ha preceduto sosteneva che le preferenze fossero un problema".

C'è spazio, nelle parole del leader del Pd, anche per un affondo a Berlusconi: "Riesce ad essere il lunedì alfiere dell'Europa, il martedì alfiere del populismo".

E su Salvini osserva: "Gli 80 euro sono una misura straordinaria, lo strumento grazie al quale 10 milioni italiani hanno visto aumentare la loro capacità spesa. La Lega e Salvini vogliono togliergli? Noi vogliamo aumentare quei soldi".

Capitolo elezioni in Sicilia, il segretario del Pd usa un tono quasi da sfida: "Vedremo cosa farà la destra unita e se sarà la prima volta che da uniti non vincono".

"Il tempo del Pd è il futuro, non il passato".

Renzi nella sua relazione ha annunciato che "di questo parleremo con Obama il 31 ottobre alla sua Fondazione".

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