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Renzi "assume" Carrai col trucco del decreto

Il premier piazza l'amico alla "cyber sicurezza". La rabbia di Boschi e Lotti

Renzi "assume" Carrai col trucco del decreto

È inutile. Senza il suo Marco Carrai lui proprio non ci sa stare. Per lui già pronto l'agognato posto alla cyber security.

Da quando, nel 2009, Matteo Renzi è diventato sindaco di Firenze, Carrai ha collezionato partecipazioni azionarie e presidenze di municipalizzate, società e consigli di amministrazione. Carrai è da sempre il fundraiser di Leopolde, cene di partito, Fondazioni e pure di case in affitto. Nel febbraio 2014 Renzi chiese subito all'amico di entrare a far parte del suo governo, ma Carrai rispose di no. «Voglio continuare a fare l'imprenditore».

Oggi ha cambiato idea. E pur di averlo vicino, il premier ricorre ai suoi trucchetti. Già pronto il decreto di nomina del presidente del Consiglio. Ma per non indispettire troppo la ministra Maria Elena Boschi, che non sopporta il grigio Carrai, e il sottosegretario Luca Lotti (che con Carrai tra le scatole perde il monopolio di «preferito dal capo»), Renzi adotta una scappatoia delle sue: innanzitutto non lo mette a Palazzo Chigi ma negli uffici della presidenza di Largo Chigi, lontano dalla vista di Maria Elena. Poi si inventa un provvedimento che redistribuisce le competenze in materia di cyber security senza però bisogno di passare dal Parlamento (come più piace a lui). Renzi ha blindato il decreto e anche se arrivassero obiezioni avrebbero lo stesso effetto del ghiaccio al sole. Carrai e Renzi si sono incontrati giorni fa a colazione a Roma e adesso manca solo l'atto formale. In pratica l'ufficio di Carrai ha la forma di una «struttura di missione» che consente di acquisire professionalità esterne alla pubblica amministrazione e poi metterle a coordinamento di funzionari pubblici. Carrai verrà messo a capo di una nuova struttura formata da una ventina di 007 distaccati tra Guardia di Finanza e servizi segreti Aise e Aisi, dedicata alla sicurezza cibernetica, che eredita le competenze del Nucleo per la sicurezza cibernetica fino ad oggi guidato dal generale Carmine Masiello, consigliere militare della presidenza del Consiglio.

Carrai diventerà consigliere diretto di Renzi sotto la responsabilità solo procedurale di Marco Minniti, sottosegretario con delega ai Servizi segreti. A lui spetterà solo la firma su note spese e ferie. In realtà Marco risponderà soltanto a Matteo, e avrà il compito di delineare la strategia di difesa informatica dello Stato e potrà così accedere a informazioni molto confidenziali e a tutti gli uffici dell'intelligence nazionale.

Alla faccia del fundraiser.

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