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Renzi: "Flessibilità dentro regole Ue che già ci sono"

Il premier a Parigi: "Tutti rispettiamo le regole ma questo non significa che non ci sia bisogno di più investimenti su scuola, infrastrutture ed energia"

Renzi: "Flessibilità dentro regole Ue che già ci sono"

"Tra i leader socialisti tutti siamo d’accordo sul principio: la flessibilità dentro le regole che già ci sono. Non si tratta di inventarsi regole nuove, ma di usare meglio quelle che già ci sono": lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, al termine del vertice socialista a Parigi e prima del summit Ue di Bruxelles. "Non sto facendo una battaglia per l’Italia - ha sottolineato Renzi - l’Europa deve essere maggiormente incentrata sulla crescita rispettando le regole". E sulla nomina di Federica Mogherini come Alto rappresentante della politica estera Ue, tra i socialisti europei "c’è un consenso credo unanime", ha fatto sapere il capo del governo italiano lasciando l’Eliseo al termine della riunione.

Flessibilità all'interno delle regole che esistono già

Renzi ribadisce che "è importante dare attenzione alla stabilità, rispettando le regole, ma l’attenzione sulla crescita è più importante. Serve una strategia differente, una strada diversa per la politica economica". Spiega il premier: "Per me è importante affermare il concetto che siamo a un passaggio chiave e difficile: non è una battaglia per l’Italia, ma per cambiare la politica economica della Ue, rispettando le regole a partire dal 3% ma dedicando più attenzione alla crescita". Renzi ricorda che "abbiamo posto questo tema fin dall’inizi"», e rivendica: "La scelta di Juncker di annunciare 300 miliardi di investimenti è esattamente una risposta a questo. Lo ha fatto su pressione dei socialisti, e del Pd come partito più votato". Ma questo, ribadisce ancora, "non significa mettere in discussione le regole: le rispettiamo tutte, ma questo non significa che non ci sia bisogno di più investimenti su scuola, infrastrutture ed energia. Pse e Juncker lo hanno detto con chiarezza: non so se se ne

538em;">discuterà oggi» a Bruxelles, "ma il vertice del 6 ottobre potrebbe essere l’occasione giusta".

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