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Renzi ha fretta di infilare il canone Rai in bolletta

Il ddl è già pronto. Non gli resta che decidere dove incardinarlo per far pagare gli italiani già dal 2015

Renzi ha fretta di infilare il canone Rai in bolletta

Avanti tutta con la riforma della Rai. Che tradotto significa infilare il canone nelle abolletta della luce e farlo pagare anche a chi la televisione non ce l'ha. A premere perché il nuovo salasso finisca tra capo e collo ai contribuenti è proprio Matteo Renzi. Che domani riunirà i vertici del Pd per decidere come e dove incardinare il disegno di legge. L'obiettivo è, appunto, realizzare entro dicembre un ddl che permetta già nel 2015 di far pagare il canone a più italiani possibile.

Al vertice del Partito democratico Renzi punta a rivedere l'intera struttura della Rai. "Non c’è tempo da perdere, dobbiamo assolutamente riformare la governance. E dobbiamo farlo entro maggio, per evitare di nominare il nuovo consiglio con la legge Gasparri", spiega in una intervista a Repubblica il presidente del Pd Matteo Orfini per il quale quella del governo "è la strada giusta, è necessario sottrarre la Rai alla gestione di un cda diventato un parlamentino permanentemente riunito. Che, per giunta, blocca l’azienda". "Il ddl governativo consente una calendarizzazione più celere - continua Orfini - ma se si rispetta questa esigenza dei tempi, va bene anche una legge di iniziativa parlamentare". L'idea di Renzi è nominare un amministratore delegato e un consiglio di amministrazione formato da soli cinque membri e con funzioni ridotte. I componenti saranno nominati da un soggetto esterno ed eletti dal parlamento. "L'amministratore delegato - ci tiene a sottolineare Orfini - non dovrà essere un un dg, ma un vero e proprio ad". Insomma, l'amministratore delegato opererà, mentre il cda si riunirà soltanto per le grandi scelte strategiche.

Stando a fonti vicine a Palazzo Chigi, il governo starebbe mettendo già in cantiere l’ipotesi B, quella cioè comunque legata al consumo elettrico ma "declinat" annualmente con l’Irpef. Nelle prossime ore il sottosegretario Antonello Giacomelli si confronterà con il ministero dell'Economia per mettere a punto il meccanismo e anche lo strumento che dovrebbe essere un emendamento alla legge di stabilità in Senato, in modo da rendere operativo il nuovo canone a partire già dal prossimo gennaio. In pratica inserendolo nella bolletta il canone si potrà pagare diluito ogni due mesi. Con l'Irpef si pagherà una volta l’anno. In entrambi i casi l'utente avrebbe la possibilità di non pagare il canone dichiarando, sotto la sua responsabilità, di non usare nessuno di questi cinque apparecchi elettronici: televisore, pc, laptop, tablet e smartphone.

Al vertice del Pd il capo del governo deciderà pure dove incardinare il ddl, se alla Camera o al Senato. Ovunque lo faccia, però, troverà il muro delle opposizioni. I più agguerriti sono sicuramente i parlamentari azzurri. "Inserire il canone Rai nella bolletta della luce - denuncia Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi - è l'ennesimo tentativo del governo Renzi, al limiti della legalità, di far pagare un servizio anche a famiglie, cittadini, consumatori ed utenti che non hanno la televisione". Toti ricorda, quindi, a Renzi di parlare sempre di "un Paese più competitivo" e, al tempo stesso, di puntare solo sulle tasse: "L'unica competizione che sta vincendo l'Italia è quella delle tasse più alte del mondo".

Proprio per questo, Forza Italia sccenderà in piazza, il prossimo 29 novembre, per il "No Tax Day".

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