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Renzi mette a posto il bilancio del Nazareno (ma non quello dell'Italia)

Nel 2013 il Pd chiudeva i bilanci con un rosso di 11 milioni. Ora il partito è in pareggio. Perché Renzi non prova a fare lo stesso col debito pubblico?

Renzi mette a posto il bilancio del Nazareno (ma non quello dell'Italia)

Vanno meglio i conti del Partito democratico che quelli pubblici. Il Nazareno chiude il bilancio del 2014 in pareggio, cosa invece non riuscita allo Stato che (si spera) lo farà solo nel 2017. "Abbiamo fatto una spending review di quelle micidiali - dice il tesoriere Francesco Bonifazi all’Ansa - ma senza toccare i dipendenti".

Dopo i due anni precedenti di "profondo rosso" (-10,8 milioni nel 2013), il primo anno della segreteria targata Matteo Renzi si chiude con il pareggio. Da Bologna Bonifazi ha confermato che tutti i documenti contabili saranno messi on line come già fatto nei precedenti anni. "Il lavoro non è stato semplice - ha spiegato Bonifazi - anche perché la legge sul finanziamento pubblico ai partiti voluta dal governo Letta, ha tagliato dal 2013 al 2014 i contributi statali da 24,7 milioni a 12,8". Tre le aree di intervento: "taglio del 63% ai costi per servizi e forniture"; una sforbiciata ai "costi della politica", cioè rimborsi per viaggi, vitto e alloggio, senza contare che per le elezioni europee sono stati spesi 3,3 milioni rispetto ai 13,5 del 2009; infine la disdetta dell’affitto di due appartamenti a Roma, dove si trovavano alcuni uffici del partito, rientrati nella sede.

Dal 30 marzo partirà il tesseramento nazionale. Il presidente Matteo Orfini ha proposto di far pagare la tessere come "una giornata di lavoro". Naturalmente parametrandola al reddito dell’iscritto. Un modo per finanziare il partito ma anche per evitare gli abusi delle tessere false. L’altra iniziativa rilevante saranno le celebrazioni per il doppio 70° anniversario: della Liberazione e della Festa dell’Unità, nata proprio nel 1945. A Bologna, al Parco della Montagnola che la ospitò dal 1951 al 1973, ci sarà una speciale Festa nazionale dell’Unità, dal 21 aprile al 3 maggio. Naturalmente il 25 aprile e il primo maggio saranno i giorni clou. Renzi conferma quindi di non voler "rottamare" il marchio Festa dell’Unità, che servirà anch’esso a fare fund rising e che servirà a marcare la propria segreteria con un simbolo caro al popolo della sinistra, proprio nelle Regioni rosse.

Bonifazi a Bologna ha poi annunciato che per la Festa nazionale del Pd che, come sempre si svolgerà ai primi di settembre, si pensa a Milano, per valorizzare l’Expo.

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