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Renzi non piace più: la fiducia nel governo cala di un punto a settimana

Gli italiani sono stanchi del governo, come evidenziano i dati del sondaggio Ixé per Agora. Perde anche il Pd

Renzi non piace più: la fiducia nel governo cala di un punto a settimana

La fiducia nel governo di Matteo Renzi cala inesorabilmente. E lo confermano i dati che emergono dal report settimanale dell'osservatorio politico nazionale dell'Istituto Ixé per il programma Agorà:31% rispetto al 32 di una settimana fa. Meno un punto a settimana, non è certo un’iniezione di fiducia per un governo già in bilico tra patti e nomi per il Quirinale. Ma le brutte notizie non finiscono: anche il Partito democratico perde (ancora) punti percentuali (-0,7%) nelle intenzioni di voto. Continuano a salire Forza Italia e Lega Nord che guadagnano 0,3 per cento (FI a 13,4 e LN a 13,5). Risale anche il Movimento 5 Stelle di 0,1, attestandosi al 19 per cento.

E non basta: anche la fiducia premier Renzi cala di un punto percentuale (da 37 a 36 per cento), mentre cresce in una settimana quella in Silvio Berlusconi e Matteo Salvini (rispettivamente al 14 e al 27 per cento). L’istituto demoscopico ha poi fatto una valutazione sul potenziale elettorale di una lista a sinistra del Partito democratico a guida Sergio Cofferati e calcola una percentuale che oscilla tra il 5,3 e il 10,7. A schierarsi con questa potenziale formazione ci sarebbe un elettorato di provenienza dal Pd per il 56 per cento, da Sel per il 12 per cento, da M5s per l'8 per cento.

Grande interesse nelle questioni del Paese, infatti, il 74% degli intervistati si dice interessato all'elezione del Presidente della Repubblica, mentre solo il 59 per cento lo è sulla legge elettorale (tuttavia il 74% vorrebbe le preferenze di lista).

E sulla prossima elezione del capo dello Stato, per il 31% degli intervistati Renzi dovrebbe accordarsi solo all'interno del Pd sul nome del successore di Giorgio Napolitano, per il 23 per cento dovrebbe accordarsi con Berlusconi mentre per il 12 per cento con il M5S di Beppe Grillo.

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