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Renzi presenta il libro e attacca Letta: "Nessun golpe: ma lo rifarei"

Al Maxxi di Roma il segretario Pd chiarisce su Letta: "Fu la minoranza a chiedermi di sostituirlo". E sui migranti: "Aiutiamoli a casa loro. Sì allo ius soli"

Renzi presenta il libro e attacca Letta: "Nessun golpe: ma lo rifarei"

Il complotto contro Letta del 2014, la gestione dei migranti, il Fiscal Compact e il presunto incontro tra Berlusconi e D'Alema. Sono questi i temi principali affrontati dal segretario Pd Matteo Renzi durante la presentazione del suo nuovo libro "Avanti", avvenuta stamattina al Maxxi di Roma. Come al suo solito Renzi ha attaccato tutti i suoi principali bersagli, che in questo momento sono la minoranza Pd e i fuoriusciti di Mdp, oltre all'Europa, accusata di non fare nulla sul fronte dell'accoglienza ai migranti e della crescita economica.

"Letta? Nessun complotto, fu la minoranza a chiedermelo"

"Il giorno dopo il netto successo ai gazebo sarà la minoranza interna - primo tra tutti l'allora capogruppo Roberto Speranza - a propormi di prendere in mano il timone. 'Matteo così non andiamo da nessuna parte. Hai vinto le primarie, rilancia tu il Paese andando a governare'". Così Matteo Renzi ricostruisce nel suo libro quanto accaduto dopo le primarie del 2013, quando con un colpo di mano decise di assumersi in prima persona la responsabilità di "dimettere" Letta e insediarsi a Palazzo Chigi.

"Il cambio alla guida del governo sarà descritto da molti osservatori come una oscura manovra di palazzo. L'idea che si sia trattato di una coltellata alle spalle è una fake news alimentata da un nutrito club di editorialisti monotoni. Le ricostruzioni mettono in scena un golpe in piena regola - ha detto il segretario Pd sul palco del Maxxi - come se Letta fosse stato usurpato di chissà quale investitura democratica o popolare".

Secondo Renzi, anche "la designazione di Letta nel 2013 non era stata decisa da alcun organismo di partito nè da un voto popolare: l'unica volta in cui Enrico si era candidato alle primarie, nel 2007, aveva raccolto la miseria dell'11 per cento dei voti. Più o meno la stessa percentuale di Civati qualche anno più tardi". Un attacco in piena regola al famoso "broncio" di Letta.

Letta che in giornata ha risposto all'attacco di Renzi con un caustico post pubblicato sul suo profilo Twitter. "Reazioni a Renzi? A volte #silenzio esprime meglio disgusto e mantiene distanze. Ho deciso di non guardare indietro ma avanti. Non cambio idea".

"Migranti: aiutiamoli a casa loro, ma sì allo ius soli e all'accoglienza in accordo con l'Ue"

Un altro tema sollevato durante la presentazione è relativo alla gestione dei migranti, rispetto alla quale Renzi promette da tempo battaglia contro le istituzioni europee, accusate di non condividere con l'Italia lo sforzo di accoglienza di immigrati e rifugiati. Ribadisco "l'aiutiamoli a casa loro ma è una parte di una proposta di cui fanno parte lo ius soli, l'investimento nelle periferie, il ruolo dell'Europa e il numero chiuso di migranti che possiamo ospitare", ha chiarito l'ex presidente del consiglio.

Che ha aggiunto: "Se l'Europa non fa la sua parte nell'accoglienza dei migranti, noi non facciamo la nostra parte nel dare i soldi a quei paesi che non accolgono i migranti".

"No al Fiscal Compact"

Durante la presentazione del libro "Avanti", Matteo Renzi ha sollevato anche la questione relativa all'ipotesi di inserimento del Fiscal Compact nei Trattati europei. Una prospettiva bocciata dal segretario Pd. "Il Fiscal compact non aiuta l'Europa a crescere. Noi del Pd siamo contrari all'inserimento del Fiscal compact nei trattati". Peccato che i democratici lo avessero approvato nel 2012 durante l'esperienza del governo Monti, inserendo nell'art. 81 della Costituzione l'obbligo di pareggio di bilancio.

"Berlusconi? Non ha mai votato la fiducia a un mio governo. E D'Alema..."

L'ultimo grande tema toccato da Matteo Renzi ha riguardato il suo rapporto politico con Silvio Berlusconi. L'accordo - con il leader di Forza Italia - "era sulle regole istituzionali, non sul governo. Berlusconi votò la fiducia al governo di Enrico Letta e prima di lui al governo di Mario Monti. Silvio Berlusconi non ha mai votato la fiducia a un mio governo".

E su D'Alema, di cui nel libro si parla di un accordo telefonico nel 2015 - poi fallito - per scegliere l'erede di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica - Renzi ha detto: "È curioso che D'Alema smentisca quell'incontro (con Berlusconi, ndr) dal momento che non vi ha mai partecipato".

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