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Renzi rassicura Kiev ma chiede aiuto a Putin sulla Libia

Il premier al fianco dell'Ucraina: "Rispettare la sovranità". Domani l'incontro con Putin e il nodo delle sanzioni

Renzi rassicura Kiev ma chiede aiuto a Putin sulla Libia

Matteo Renzi, dopo la conference call di ieri con Barack Obama ed i leader europei, vola a Kiev per garantire a Petro Poroshenko che l’Occidente è al fianco dell’Ucraina "per il rispetto della sua indipendenza e sovranità" nel conflitto contro i separatisti filorussi. La piena attuazione degli accordi di Minsk è l’impegno anche del premier che concorda sull’inasprimento delle sanzioni alla Russia se l’intesa sarà violata. Una posizione che domani Renzi ribadirà a Vladimir Putin nell’incontro al Cremlino, dove, però, il premier italiano proverà a coinvolgere la Russia per una soluzione politica della crisi libica.

Nonostante la tregua nell’est dell’Ucraina sembri reggere e a Kiev si respiri una maggiore tranquillità, è complicato il ruolo di pontiere tra Ucraina e Russia che il presidente del Consiglio tenta di svolgere in questa missione. Basti pensare che ieri la stele di piazza Majdan, cuore di manifestazioni e scontri della capitale ucraina, era ricoperta di fiori e foto di Boris Nemtsov, l’oppositore di Putin ucciso venerdì scorso a Mosca, per capire la tensione tra i due popoli.

Per il cessate il fuoco definitivo in Ucraina, però, Renzi non ha intenzione di fare compromessi: "Faremo ogni sforzo perché gli accordi di Minsk possano trovare piena efficacia ed implementazione".

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