Politica

Svolta, Berlusconi rivede Alfano

Primo faccia a faccia dopo la scissione. Intesa su un nome comune per il Colle

Sull'elezione del presidente della Repubblica non si gioca soltanto la tenuta del patto riformista tra Berlusconi e Renzi, ma anche la residua possibilità di riunificare tutto il centrodestra se non sotto un'unica bandiera almeno sotto un unico tetto. Di questo hanno parlato ieri sera Berlusconi e Alfano in un incontro che, almeno ufficialmente, è il primo dopo la clamorosa scissione dell'ottobre 2013. Il nostro giudizio su quei fatti è sempre stato chiaro e netto: si trattò di un grave errore sia sul piano personale sia politico. E i risultati oggi lo confermano. Quel governo Letta non meritava di essere sostenuto, Ncd non è decollato, Forza Italia si è indebolita, Renzi ha avuto gioco facile a mettersi con successo in rampa di lancio.

Oggi molti elettori fedeli a Berlusconi storceranno il naso. Machiavelli, cinico e spregiudicato inventore della politica moderna, invece approverebbe l'incontro, che anticipa di qualche ora un nuovo faccia a faccia tra Berlusconi e Renzi. Il suo Principe è infatti colui che - come il Cavaliere di queste ore - sa utilizzare tutti i mezzi e tutte le occasioni per la più alta finalità dello Stato, senza remore, passando sopra a rancori personali (il doloroso strappo di Alfano) e diversità politiche (il dialogo con Renzi). Indro Montanelli, in un memorabile fondo, lo scrisse a modo suo su questo Giornale : «Turiamoci il naso e votiamo Dc», sostenne quando si profilò il rischio che il Pci potesse vincere le elezioni del 1976.

Non sappiamo quale sia stato, al di là delle dichiarazioni ufficiali, l'esito dell'incontro al quale ha partecipato anche Cesa per l'Udc (alleata di Ncd). Sulla sua utilità, invece, non abbiamo alcun dubbio. Per contrastare il renzismo - che per altro è entrato in una crisi politica e di consenso dagli esiti incerti -, provare a riunire le forze del centrodestra è un tentativo non solo comprensibile ma direi necessario. Con l'ala moderata ricompattata, anche Salvini potrebbe rivedere in tutto o in parte la posizione isolazionista della sua Lega e a quel punto, concordano i sondaggisti, la sfida con la sinistra per essere maggioranza sarebbe di nuovo aperta. E con l'aria che tira nel Pd contro Renzi, non è detto che il momento della conta sia poi così lontano.

E a quel punto, meglio Machiavelli che servi.

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