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Renzi spacca i giallorossi e si accoda a Fi sullo scudo

Emendamento Iv per l'immunità di Arcelor Mittal Gli azzurri: ha cambiato idea, votò con la Lezzi

Renzi spacca i giallorossi e si accoda a Fi sullo scudo

Ha preso l'iniziativa per mettere in difficoltà M5s e Pd e si è accodato alle iniziative delle opposizioni di centrodestra per salvare l'Ilva di Taranto. Italia viva di Matteo Renzi ha dato seguito agli annunci di domenica e ieri ha presentato un emendamento al decreto fiscale che prevede l'immunità per i vertici di Arcelor Mittal. Lo scudo penale, secondo la proposta firmata dalla deputata renziana Raffaella Paita, verrebbe ripristinato dal tre novembre e durerebbe fino all'attuazione del piano ambientale. Lo stesso trattamento sarebbe riservato ai manager di tutte le imprese impegnate in piani di risanamenti ambientali.

I renziani puntano insomma a riprendere la soluzione che era stata individuata già dal precedente esecutivo per uscire dal pasticcio creato dallo stesso governo gialloverde con il decreto crescita, quando il Movimento cinque stelle aveva preteso il ritiro dello scudo che avrebbe evitato ai vertici di Arcelor Mittal di rispondere penalmente delle decisioni dei precedenti proprietari delle acciaierie tarantine.

La soluzione per evitare la chiusura dello stabilimento siderurgico più grande d'Europa era stata formalizzata nel decreto imprese del secondo governo Conte. Poi un emendamento presentato a ottobre dalla senatrice pentastellata Barbara Lezzi ha eliminato di nuovo lo scudo penale. La proposta di modifica firmata dall'ex ministro del Mezzogiorno fu votata da tutta la maggioranza. Anche dai senatori di Italia viva.

Ieri il nuovo emendamento salva Ilva firmato dai renziani, che ha fatto tremare di nuovo l'esecutivo. In difficoltà il Pd, che ha presentato i suoi emendamenti al Dl fiscale ma non sull'Ilva. Onde alte anche dentro il M5s, dove ci sono almeno tre posizioni sull'Ilva. Oltre alla linea dura di Lezzi, c'è quella maggioritaria del leader Luigi Di Maio e del premier Giuseppe Conte, contro lo scudo ma alla ricerca di una soluzione che attenui le responsabilità del governo. Poi quella di Nunzio Angiola, deputato tarantino, secondo il quale l'emendamento «può servire per aprire il tavolo e mantenere l'azienda operativa». Io, ha detto all'agenzia AdnKronos, «sono del parere che si debba votarlo tutti».

La mossa di Renzi crea problemi soprattutto a sinistra. Oltre a mettere in evidenza la prudenza del Pd, allarga il solco con Leu. Stefano Fassina ieri ha bocciato l'emendamento sostenendo che l'iniziativa renziana indebolisce «la posizione negoziale del governo» con il gruppo siderurgico.

Governo indebolito anche politicamente, vista la disponibilità della Lega di Matteo Salvini a votare gli emendamenti per fare tornare lo scudo penale. Forza Italia aveva già annunciato emendamenti per fare tornare lo scudo, ma resta scettica sull'iniziativa di Renzi. «Prova a improvvisarsi come novello liberale ma voglio ricordare che è la madrina di questo governo», ha attaccato la capogruppo alla Camera Mariastella Gelmini. La presidente dei senatori azzurri Anna Maria Bernini mette in risalto come «Italia Viva, dopo aver votato contro lo scudo penale, presenta un emendamento fotocopia di quello di Forza Italia per ripristinarlo». Per Sestino Giacomoni, vicepresidente della commissione Finanze alla Camera e membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia, «la maggioranza ha offerto ad Arcelor Mittal il pretesto per lasciare Taranto su un piatto d'argento».

Un giudizio politico, che non esclude convergenze per fare tornare lo scudo penale.

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