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Renzi teme il crollo nei voti: frena sul reato di clandestinità

Il premier prende tempo: "Non ne discuteremo nel prossimo cdm". Ma il braccio di ferro è solo rinviato. Forza Italia rilancia: "Diminuire il numero di ingressi e aumentare le espulsioni"

Renzi teme il crollo nei voti: frena sul reato di clandestinità

La premiata ditta Matteo Renzi e Angelino Alfano frenano sulla cancellazione del reato di immigrazione clandestina. A pochi giorni dai drammatici fatti di Colonia, dove un migliaio di barbari immigrati ha molestato, stuprato e derubato oltre 500 donne, il governo teme di prendere un decisione impopolare che gli farebbe perdere altri voti. "Secondo i magistrati il reato non serve e intasa i Tribunali - ha spiegato ai microfoni del Tg1 - ma è anche vero che c'è una percezione di insicurezza per cui questo percorso di cambiamento delle regole lo faremo tutti insieme senza fretta". Un nuovo rinvio, quindi, come era già accaduto a novembre, nonostante all'interno dello stesso Pd vi siano diverse anime che chiedono la cancellazione della norma.

"Il reato di immigrazione clandestina fu un tentativo di dissuasione, ma non funzionò". In una intervista a Repubblica, Alfano dà un colpo al cerchio e uno alla botte per cavarsi fuori da un impiccio in cui Pd e Ncd si erano fiondati qualche mese fa. In pieno clima buonista, il governo aveva promesso all'elettorato di sinistra di cancellare il reato di clandestinità. Tuttavia, benché reputi le obiezioni del ministro della Giustizia Andrea Orlando e del procuratore Antimafia Franco Roberti "ragionevoli", il ministro del Viminale ritiene che "non è questo il momento opportuno per andare a modificare quel reato. La gente non capirebbe". In realtà il problema non è il reato in sé, ma i suoi effetti. "La legge va bene - spiega il capo della Polizia, Alessandro Pansa - il problema reale è dato dal fatto che si intasa l'attività delle procure". Che devono affrontare migliaia di procedimenti che ne rallentano l'attività. "È necessario migliorare la legge ed è preferibile che (il reato, ndr) venga riformato, con un meccanismo che renda più agevole la gestione dei migranti quando transitano per i nostri confini in maniera illegale, in modo da gestire meglio l'attività investigativa".

Le parole di Pansa non sono andate giù al leader della Lega Matteo Salvini. "Come mai la clandestinità è un reato efficace in mezza Europa e in mezzo mondo, e solo in Italia non si riesce ad applicarlo? Il capo della Polizia dovrebbe difendere i suoi uomini e gli italiani, invece di leccare le scarpe di Renzi: si dimetta". Anche per Maurizio Gasparri non bisogna cambiare nulla. E, a quanti sbraitano pretendendo in Italia la cancellazione del reato, invita ad sprire subito un tavolo per trovare soluzioni che raggiungano due obiettivi: la diminuzione del numero degli ingressi e l'aumento del numero delle espulsioni. "Casi come quello di Colonia - conclude il senatore di Forza Italia - si verificano perché per anni la Merkel e Renzi hanno in vario modo incoraggiato l'ingresso dei clandestini nei nostri territori, confondendo presunti o reali rifugiati con clandestini di ogni specie e natura"

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