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Renzi vola dalla Merkel: cederà sui soldi alla Turchia Ma per Bruxelles l'Italia non conta

«No a un'Italia guidata da Francia e Germania perché Hollande e la Merkel non possono farcela da soli». E sì invece «a più riforme per l'Italia, che nel frattempo non è più un problema per la Ue». Alla vigilia del suo incontro a Berlino con la Cancelliera, il presidente del Consiglio Matteo Renzi affida al quotidiano tedesco Faz alcune considerazioni all'indirizzo di Angela Merkel e di Bruxelles. Il premier - riferisce il quotidiano - si mostra irritato solo per una domanda sulle statue dei Musei Capitolini coperte in occasione della visita del presidente iraniano Rohani.Potrà sembrare assurdo, ma la Merkel è la principale alleata di Renzi. E viceversa. Pertanto, è assai probabile che nell'incontro di oggi non scorrerà sangue italiano. Al massimo, il premier lascerà sul piatto una quota (non tutti) dei 281 milioni che Bruxelles chiede per finanziare i centri per immigrati in Turchia. Magari delegando al negoziato sulla flessibilità di bilancio la contabilizzazione delle risorse nel deficit.L'establishment tedesco non ama Renzi. Soprattutto, non lo capisce. Il punto di riferimento di questa corrente di pensiero è Wolfang Schäuble, ministro delle Finanze; posizione condivisa da un'élite economica e finanziaria che «rema» contro Mario Draghi. Questa corrente di pensiero, però, è anche critica nei confronti della Merkel, troppo indulgente sul fronte immigrati. Tant'è che a Davos (dove queste élite sono di casa) i conciliaboli più ristretti avevano come argomento la permanenza di Angela alla Cancelleria.Renzi arriva a Berlino nel pieno di un confronto politico interno acceso. Pur di strappare la promessa di verificare a Bruxelles la validità dei margini di flessibilità sui conti italiani, il premier dovrà assecondare le richieste della Cancelliera sul finanziamento alla Turchia. Ma non sarà uno scambio alla pari. La Merkel non andrà oltre un impegno politico (senza garantire alcuna pressione sulla Commissione). Mentre Renzi dovrà mettere mano al portafoglio (seppure non per intero). Un capitolo a parte verrà occupato dai temi «nomine europee» (Nato compresa) e Libia. Renzi non ha forza necessaria per chiedere alla Merkel di ritirare il capo di gabinetto di Juncker, «reo» di essere critico nei confronti dell'Italia. Mentre sulla Libia, la Cancelliera vorrà capire qual è la posizione italiana in caso di intervento militare. Nemmeno lei è entusiasta dell'opzione militare. Le elezioni non sono distanti. Ed eventuali atti terroristici di ritorsione in Germania verrebbero imputati dall'opposizione interna alle aperture delle frontiere.

Anche per questo Angela deve portare Matteo dalla sua parte.FRav

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