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Respinto l'assalto alle adozioni: non saranno soggette alla sharia

Il Pd tenta il blitz: prova a far passare la kafala, le regole sull’affidamento in vigore nei Paesi islamici. Stop del Senato

Respinto l'assalto alle adozioni: non saranno soggette alla sharia

Con 164 voti a favore, 50 contrari e due astenuti il Senato respinge l'assalto alle adozioni e tiene la sharia fuori dalla nostra Costituzione. Pur approvando la Convenzione dell'Aja sulla protezione dei minori, l'Aula non passare la "kafala", le regole sull’affidamento in vigore nei Paesi islamici. La norma, tuttavia, è stata solo sospesa in attesa di nuove misure che la adeguino al nostro ordinamento. La convenzione passa ora all’esame della Camera. "Resta il gravissimo tentativo di accettare e introdurre nel nostro ordinamento i principi dell’oscurantismo islamico - tuona Maurzio Gasparri - è una vergogna che qualcuno stia cercando di imporre la nostra subalternità all’islam accogliendo leggi incivili".

L'accoglimento della kafala sarà esaminato in un secondo passaggio parlamentare per verificarne la possibilità di adeguamento all’ordinamento. A impegnare il governo a valutare la compatibilità della kafala ai principi della Costituzione è stata la relatrice piddì Emma Fattorini. La sharia vieta l’adozione ma per evitare che figli senza genitori restino del tutto sprovvisti di tutela, il diritto islamico prevede la kafala, che garantisce la protezione ai minori orfani, abbandonati. Il rapporto che si instaura tra chi diventa l’affidatario genera l’obbligo del primo di provvedere al mantenimento e all’educazione del secondo, fino a quando questi raggiunga la maggiore età, ma non dà vita ad ulteriori vincoli.

Il minore non assume il cognome di chi ne ha ottenuto la custodia, non acquista diritti nè aspettative successorie nei suoi confronti, non instaura legami giuridici con la famiglia di accoglienza, né interrompe i rapporti con il proprio nucleo familiare di origine.

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