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La ribellione dei figli è la nostra speranza contro l'islam radicale

Il padre di Teegan Harvey è il killer di Londra La ragazza l'ha rinnegato e scelto la libertà

La ribellione dei figli è la nostra speranza contro l'islam radicale

Benedetta ribellione. Certo, non è facile né indolore rifiutare di adeguarsi alla rigidità religiosa e ai costumi di famiglia quando si parla di islam. Ma a molti ragazzi e ragazze il coraggio non manca. Come ha fatto la diciottenne Teegan Harvey, che non si è piegata alle pressioni del padre Khalid Masood, il killer jihadista che ha ucciso quattro persone e ne ha ferite più di 50 sul ponte di Westminster la scorsa settimana. No, Teegan si è rifiutata di convertirsi all'islam, scatenando l'ira del genitore. Ma ha avuto una sorte più fortunata, a differenza di Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa dai parenti nel Bresciano perché si era fidanzata con un italiano e non aveva accettato il matrimonio combinato di rito.

Teegan, a differenza della sorella maggiore Andi, che si è convertita sei anni fa, non ha accettato di indossare il velo che il padre aveva imposto alle figlie e ha deciso di vivere con la madre Jane Harvey a Tunbridge Wells, nel Kent. Andi, invece, ha seguito docilmente il radicalizzato Masood, andando ad abitare con lui a Birmingham, dove ha cambiato nome e indossato il burqa. Gli amici di Andi raccontano che la ragazza è cambiata dopo un grave incidente, quando è stata investita mentre attraversava la strada. «Era gravemente ferita e per un po' è stata costretta sulla sedia a rotelle - ha spiegato un amico ai giornali inglesi . Dopo non è stata più la stessa». Il padre le è stato sempre accanto in ospedale pregando per lei e, nello stesso tempo, premendo per la sua conversione. «È andata a vivere con suo papà dopo essere stata convertita ha raccontato un suo ex compagno di scuola -. Non so perché l'abbia fatto, lui era un pazzo. Andi era una bella ragazza, ma quando si è trasferita ed è diventata musulmana ha tagliato i contatti con tutti i suoi amici».

Teegan, invece, ha sempre resistito alle richieste di abbandonare il suo stile di vita occidentale e sua madre Jane, amministratore delegato di una azienda chimica, ha sempre lottato disperatamente per impedire che la figlia minore seguisse la strada del padre. La coppia si è divisa, infatti, nel 2000, quando il marito fu arrestato e scontò due anni di carcere per un'aggressione armata. Khaled Masood, il cui vero nome prima di convertirsi all'islam era Adrian Elms, nel 2003 era stato anche accusato di tentato omicidio, ma era stato assolto dopo aver trascorso sei mesi in galera, luogo in cui si è radicalizzato. Quando i due cominciarono la loro relazione, islam e jihadismo erano termini molto lontani dalla mente di Masood, che era descritto da tutti i conoscenti come un uomo sereno e docile. Ma dopo la prigione tutto è cambiato e il rapporto con la famiglia è diventato infernale. Il «Sunday Times» ha raccontato che il killer di Westminster si scagliò violentemente contro la moglie per non averlo aiutato a convertire all'islam la ribelle Teegan

Dopo l'attentato a Londra, Jane e Teegan hanno tenuto un basso profilo, anche loro scioccate dal folle gesto di Masood. Ma alla ragazza non è mai mancato il coraggio di rinnegare il padre, come ha fatto nel maggio scorso durante il ballo di fine anno della Tunbridge Wells Girls' Grammar School. Teegan è ritratta in una foto, pubblicata ieri dal «Sunday Times», in cui indossa un abito scuro molto sexy e ha i capelli lunghi e sciolti dietro le spalle. Un gesto di sfida e di ribellione.

Un gesto di speranza per tutti quei figli che non vogliono abbracciare una fede che nega libertà e diritti.

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