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Ricetta Lega: "Un esecutivo contro le eurofollie"

Il leader del Carroccio: "Mentre litighiamo la Ue taglia l'agricoltura e finanzia gli sbarchi"

Ricetta Lega: "Un esecutivo contro le eurofollie"

Roma - Il governo che Matteo Salvini vuole guidare non dev'essere «servo di Bruxelles», ma deve «dire no alle eurofollie e mettere al primo posto l'interesse dell'Italia». Il leader della Lega riapre il fronte con l'Ue proprio quando il centrodestra lo propone come prossimo premier.

«Mentre in Italia si litiga e si aprono e si chiudono i forni - scrive sulla sua pagina Facebook-, la Commissione Europea propone un bilancio che toglie 2 miliardi di euro agli agricoltori italiani nei prossimi sette anni, e altri 2 miliardi ai Comuni italiani, per finanziare con 10 miliardi in più le politiche a favore dell'immigrazione». Il M5S, al quale solo il giorno prima Salvini ancora tendeva la mano, subito gli rinfaccia l'alleanza con Forza Italia, membro del Partito popolare europeo, «lo stesso di Juncker e Merkel, principale fautore delle politiche di austerità cui lui dichiara guerra». Alle critiche del segretario del Carroccio il portavoce capo della Commissione Europea, Margaritis Schinas, non risponde: «È normale che leader politici e governi si esprimano».

Nella stessa giornata è il presidente azzurro dell'Europarlamento, Antonio Tajani, ad indicare il nome di Salvini per un governo di minoranza del centrodestra, sul modello spagnolo, che «faccia sentire la sua voce a Bruxelles». Dovrebbe trovare il sostegno di altre forze politiche o di singoli «responsabili» e lunedì Salvini, alla guida della delegazione unita dell'alleanza, dove dovrà spiegare al Quirinale da chi si attende il necessario aiuto. La leader di Fdi Giorgia Meloni dice che proporrà ai due alleati di chiedere al Capo dello Stato un «incarico pieno per andare in Parlamento, verificare se ci sono i numeri su alcune proposte serie» e se non si troveranno «sarà comunque un governo di centrodestra ad accompagnare l'Italia a nuove elezioni e non il governo Gentiloni».

Salvini è il candidato naturale per Palazzo Chigi, ripete «sono stufo di litigi, andiamo a governare» e posta su Facebook le proposte del 2016 per rivendicare «coerenza e idee chiare». Ma non si esclude che il centrodestra possa indicare un altro nome al Colle. Da Fi la fedelissima del Cavaliere, Licia Ronzulli, spiega: «Spetta alla Lega scegliere. Lo deciderà Salvini. Noi indichiamo Salvini». Nel Carroccio c'è solo un altro personaggio di cui si parla da tempo per questo ruolo: il consigliere del leader Giancarlo Giorgetti, grande capacità di mediazione e quindi di aggregazione.

Oggi Salvini ha convocato il consiglio federale della Lega e all'ordine del giorno ci sono «comunicazioni del segretario».

Farà il punto sulla situazione politica in vista delle consultazioni con Mattarella, ma il massimo organo esecutivo del partito analizzerà anche le candidature condivise della coalizione per le elezioni comunali del 10 giugno.

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