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Ricetta Ppe: creeremo 5 milioni di posti di lavoro

Il piano dei popolari che puntano a restare il primo partito. Oggi in arrivo Weber e Tajani

Ricetta Ppe: creeremo 5 milioni di posti di lavoro

Atene - Creare 5 milioni di nuovi posti di lavoro in tutta la Ue nei prossimi anni è l'ambizioso obiettivo che il Ppe in vista delle elezioni di maggio. Oggi e domani i suoi leader spiegheranno il piano, al meeting che si tiene in un'Atene stremata da 10 anni di austerity imposta dalla Troika e che appare sempre più un monito all'Italia. Nella capitale greca sono attesi Manfred Weber, presidente del gruppo dei popolari al Parlamento Ue e candidato alla successione di Jean Claude Juncker al vertice della Commissione Ue, e il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, che si ricandida per fare il bis a Bruxelles. Un duo italo-tedesco che punta sul fatto che i popolari restino il primo partito in Ue.

Nel programma, priorità è la lotta alla disoccupazione, al suo livello più basso dal 2009 ma ancora feroce soprattutto coi giovani. «Un esercizio di ridistribuzione - spiega Weber - non è sufficiente. Non finanzieremo la disoccupazione. Vogliamo creare nuovi posti di lavoro. Vogliamo aprire un nuovo capitolo per l'Europa, investendo nel grande potenziale attraverso una strategia basata su 4 pilastri: commercio, infrastrutture, innovazione e la nostra economia sociale di mercato».

Mentre in Italia si vara il reddito di cittadinanza e si litiga al governo sulla Tav, in Europa i vertici del Ppe sostengono che lavoro e infrastrutture sono strettamente connessi. «Il potenziale europeo - dice Weber - andrà perduto senza una forte rete tra regioni. Un buon collegamento e una buona mobilità in tutte le regioni d'Europa sono un motore cruciale per nuovi posti di lavoro. Il settore dei trasporti da solo ne garantisce circa 20 milioni: la connessione crea opportunità. Dobbiamo completare le infrastrutture stradali e ferroviarie e investire nelle infrastrutture digitali più recenti». Per il Ppe l'innovazione è nel Dna dell'Europa e bisogna cogliere la prossima ondata digitale, assumendo un ruolo guida nell'intelligenza artificiale, nella robotica, nella biomedicina, nei big data e nella mobilità ingegneristica. Oggi oltre 830 mila Start-up innovative sono attive nei principali hub europei, impiegando circa 5 milioni di persone e il futuro è sviluppare case intelligenti per gli anziani, trovare una cura per il cancro... Sul commercio, Weber ricorda che supporta circa 36 milioni di posti di lavoro in Europa e per crearne altri bisogna «aprire i nostri mercati alle nuove opportunità di commercio globale e proteggere i nostri standard con regole antidumping sociale più severe, includendo un divieto di lavoro minorile in ogni accordo di scambio con i paesi terzi». Per il Ppe, i mercati sono cruciali, ma c'è anche una responsabilità sociale delle imprese.

«Chiediamo - annuncia Weber - una nuova quota d'iscrizione per il Mercato Digitale per i giganti tecnologici, per finanziare gli investimenti e assicurarsi che chi trae benefici contribuisca con la giusta quota».

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