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Le richieste del Carroccio: a noi Interno e Welfare

I pentastellati invece prenotano Economia e Salute. In campo l'esordiente Buffagni

Le richieste del Carroccio: a noi Interno e Welfare

Roma - Luigi Di Maio e Matteo Salvini pronti a fare «un passo di lato» ma sempre per restare in prima fila. Il totoministri impazza e gli stessi nomi vengono spostati freneticamente sulla scacchiera del prossimo esecutivo.

Chi farà parte della squadra di governo e in quale ruolo? Prima di tutto dipenderà dal nome del premier e tutto il resto verrà di conseguenza. Ieri però il leader del Carroccio ha fissato alcuni paletti, richieste che non sono negoziabili per la Lega. «Se serve faccio un passo di lato - dice Salvini -. Ma un ministro della Lega che si occupi di sicurezza e di difesa dei confini sarebbe garante che in Italia entra esclusivamente chi ha il permesso». La Lega quindi reclama il Viminale e non solo. Vista l'emergenza lavoro, prosegue Salvini «mi piacerebbe che la Lega si occupasse del lavoro, dei servizi sociali, del futuro». Quindi Welfare e pure Agricoltura un fronte per il quale «l'impegno della Lega è sacro: anche qua mi piacerebbe con un uomo o con una donna della Lega». Al ministero dell'Interno dunque andrebbe lo stesso Salvini, rinunciando alla premiership. Per il dicastero dell'Agricoltura si fa il nome di Barbara Saltamartini accanto a quello di Claudio Borghi, responsabile economico per il Carroccio che potrebbe anche aspirare al ministero dell'Economia. Per questo dicastero però entrano in gioco in quota grillina Vincenzo Spadafora, l'ombra di Di Maio e Lorenzo Fioramonti, il professore di Pretoria eletto a Montecitorio. Di Maio per la sua ipotetica squadra di governo aveva scelto Andrea Roventini, professore associato alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Una cosa è certa: se a Palazzo Chigi siederà M5s l'Economia toccherà alla Lega e viceversa.

La poltrona del Guardasigilli questa volta potrebbe andare ad una donna molto agguerrita, Giulia Bongiorno della Lega. Sono però in salita anche le quotazioni del pentastellato Alfonso Bonafede vicinissimo a Di Maio, citato anche tra i candidati al ruolo di premier come il leghista Giancarlo Giorgetti che è candidato pure per l'Economia.

Tra gli addetti ai lavori del settore scuola circola con insistenza il nome di Mario Pittoni, capo del dipartimento Istruzione del Carroccio. In alternativa un altro leghista, Alberto Bagnai.

Affollatissima la lista dei potenziali ministri della Salute. Si va dai leghisti Massimo Garavaglia e Luca Coletto a Giulia Grillo, capogruppo M5s alla Camera e medico legale. Poi il pentastellato Armando Bartolazzi, dirigente medico all'ospedale Sant'Andrea di Roma e già compreso nella squadra dei ministri a Cinque stelle in campagna elettorale.

Coletto in particolare è molto quotato. Attualmente è assessore alla Salute della Regione Veneto e anche presidente di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. E proprio per la Sanità spunta una candidatura inaspettata, quella del senatore di Forza Italia, Andrea Mandelli, vicepresidente della Commissione speciale della Camera e presidente dell'Ordine dei farmacisti. Ieri l'azzurra Micaela Biancofiore ha confermato che Salvini vorrebbe «portare dei ministri di Forza Italia nel governo» ma Silvio Berlusconi non intenderebbe concedere aperture in questo senso, preferendo restare nettamente all'opposizione.

A chi andrà invece il delicato ruolo di ministro per i Rapporti con il Parlamento attualmente ricoperto da Anna Finocchiaro del Pd? Il più quotato è Raffaele Volpi anche se potrebbe avere buone chances un altro leghista, Roberto Calderoli. Nel governo dovrebbe esserci un ruolo pure per Nicola Molteni, leghista attualmente a capo della Commissione speciale di Montecitorio.

Tra i Cinquestelle invece dovrebbe entrare nell'esecutivo Laura Castelli, torinese e stretta collaboratrice della sindaca Chiara Appendino, coinvolta nel tavolo per la stesura del contratto.

Infine il milanese, Stefano Buffagni, al suo primo mandato in Parlamento.

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