Coronavirus

Ricoveri dimezzati e sempre meno malati Il Paese esce dal tunnel

Gimbe: casi sotto 10mila da cinque giorni Terapie intensive da 29 a 15mila in un mese

Ricoveri dimezzati e sempre meno malati Il Paese esce dal tunnel

La politica delle riaperture a rilento si sta rivelando quella vincente. Anche i numeri dicono che stiamo imboccando la via giusta e che quindi, si presume all'inizio di luglio, si potranno allentare ancora un po' le restrizioni. In un mese i ricoveri nelle terapie intensive si sono dimezzati tornando di fatto ai numeri di ottobre. E anche tutti gli altri parametri sono in miglioramento. Uno fra tutti: i nuovi casi di Covid sono meno di 10mila per il quinto giorno di fila. Rispetto all'ultima volta in cui abbiamo registrato dati simili, a questo giro abbiamo anche i vaccini e un obbiettivo quasi raggiunto: tutta la popolazione con la prenotazione per la somministrazione in mano o a un passo dall'averla, come i 40enni.

Ovviamente bisogna aspettare ancora una settimana (almeno) perchè i dati riflettano anche le vere conseguenze della zona gialla, ma il monitoraggio settimanale tracciato dalla Fondazione Gimbe rileva un calo del 19% dei contagi, una diminuzione del 15% dei decessi e un numero di ricoveri che è esattamente la metà rispetto a quattro settimane prima.

«L'ulteriore calo dei nuovi casi settimanali - commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione - riflette gli ultimi effetti di sei settimane di un'Italia tutta rosso-arancione». I trend sono, infatti, in riduzione in tutte le Regioni.

Pur essendo in via di pensionamento, continua, tuttavia, a salire leggermente l'Rt medio calcolato dall'Istituto superiore di sanità sui casi sintomatici a 14 giorni, che rispetto al valore di 0,85 della scorsa settimana ha raggiunto lo 0,89. La Fondazione propone però di non inserire l'Rt come parametro per determinare il colore delle Regioni in futuro: creerebbe solamente confusione e disparità fra le regioni e rappresenterebbe un ostacolo alle riaperture

«Si allenta ulteriormente anche la pressione sugli ospedali - sottolinea Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione - sia per la minore circolazione del virus che per i primi effetti della elevata copertura vaccinale negli over 80».

Nel dettaglio, dal picco raggiunto il 6 aprile (29.337) i posti letto occupati sono 14.937, con una riduzione del 49,1% in 35 giorni. Solo la Calabria supera la soglia di allerta del 40%. In terapia intensiva, dal picco raggiunto sempre il 6 aprile (3.743) rimangono occupati 2.056 posti letto, con una riduzione del 45,1% in 35 giorni. La soglia di saturazione del 30% risulta superata, seppur di poco, in Lombardia e in Toscana (32%). La regione con più casi oggi è la Lombardia (1.396), seguita da Campania (1.110), Piemonte (706), Lazio (654), Toscana (651) e Emilia Romagna (618). I casi registrati ieri (8.085) sono lievemente superiori a quelli del giorno precedente (7.852) ma calano di decessi: 201 contro i 262 del giorno prima. Numeri che comunque ci saremmo sognati un paio di settimane fa, quando sembrava impossibile scendere sotto i 300 morti. La curva tocca il punto massimo della sua altalena. Ma le nuove infezioni sono comunque sotto quota 10mila per il quinto giorno consecutivo. Per di più i contagi stanno per tornare ad essere tracciabili e questo vuol dire interrompere in breve tempo la catena di persone infette, allertandole o isolandole. Uno degli ultimi focolai segnalati riguarda la nave Heydar Aliyev, in avvicinamento al porto di Cagliari. L'imbarcazione - battente bandiera maltese - ha un equipaggio indiano composto da 23 marittimi: di questi ben 14 lamentano sintomi riconducibili al Covid. Proveniente dalla Norvegia e carica di greggio, la nave era diretta alla raffineria Saras di Sarroch (Cagliari), ma l'allarme sanitario ha imposto un cambiamento di rotta per le verifiche necessarie.

Le autorità sanitarie di Cagliari hanno inviato sulla nave un infettivologo e un infermiere per accertare lo stato di salute dei marinai ed effettuare i tamponi.

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