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"Ridurre il wifi nelle scuole". E scoppia la polemica sulla Appendino

Nel programma di governo si parla di un taglio drastico "alle emissioni". Ma poi la Appendino deve precisare: "Mai detto che il wifi è nocivo"

"Ridurre il wifi nelle scuole". E scoppia la polemica sulla Appendino

Dopo la "crociata" contro la carne, Chiara Appendino è finita di nuovo nell'occhio del ciclone. Tutta colpa del sul suo programma di governo - che passerà la settimana prossima al vaglio del consiglio comunale - in cui si accenna alla volontà di ridurre le emissioni di onde radio prodotte da router e dispositivi per la connessione a internet senza fili.

Insomma, come racconta Repubblica, il neo sindaco di Torino vorrebbe spegnere il wifi pubblico a partire dalle scuole "in modo che sia garantita la connettività per lo stretto necessario". In parole povere: router accesi solo quando i ragazzi sono a scuola e hanno bisogno di una connessione rapidi, come del resto aveva già fatto una sua collega grillina di Ivrea.

Un programma che ha immediatamente suscitato le polemiche, soprattutto da parte degli ex assessori Pd della giunta Fassino, Enzo Lavolta e Claudio Lubatti. Al punto che questa mattina la stessa Appendino con un tweet si è affrettata a precisare: "Costruire un sistema a banda larga su tutta la città. Questo dice il mio programma a pag 58.

Mai parlato di wifi nocivo".

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